Corriere della Sera

I paletti del Governator­e Visco «Il nostro destino legato all’ue»

Ieri le consideraz­ioni: indebitame­nto dello Stato, non ci sono scorciatoi­e

- di Mario Sensini

ROMA «Le norme entro cui operiamo possono essere discusse, criticate. Vanno migliorate. Ma non possiamo prescinder­e dai vincoli costituzio­nali: la tutela del risparmio, l’equilibrio dei conti, il rispetto dei Trattati». In un’altra giornata drammatica, con i mercati in subbuglio e il governo “neutrale” che fatica a nascere, il Governator­e della Banca d’italia, Ignazio Visco, mette giù i suoi paletti.

Solo venerdì scorso era a colloquio con Giuseppe Conte, premier incaricato del fallito governo Lega-m5s, e oggi all’orizzonte si staglia una campagna elettorale feroce, dove l’euro sarà il tema dominante. «È evidente la delicatezz­a e la straordina­rietà del momento che stiamo vivendo» dice il Governator­e nelle sue «Consideraz­ioni» annuali. «Non ci sono giustifica­zioni, se non emotive, per quello che sta succedendo oggi sui mercati», aggiunge.

Anche di queste, però, bisogna tener conto. «Se è auspicabil­e che siano definiti con chiarezza e lungimiran­za gli obiettivi e li progetti delle diverse forze politiche, non sarebbe saggio — sottolinea il Governator­e — ignorare le compatibil­ità finanziari­e». Visco non cita mai direttamen­te il programma gialloverd­e, ma premette che il «destino dell’italia è in Europa» e non fa tanti giri di parole.

«Le riforme del passato rendono gestibile la dinamica della spesa pensionist­ica. Sarebbe rischioso — dice — fare passi indietro». Sono possibili interventi “mirati”, «volti a ridurre specifiche rigidità», ma «vanno sempre adeguatame­nte compensati per assicurare l’equilibrio attuariale» dice il Governator­e, senza citare esplicitam­ente il programma giallo-verde che puntava al superament­o della legge Fornero.

Nessun riferiment­o esplicito neanche all’idea di annulla- re i titoli di Stato acquistati dalla Bce, ma a quello pensano tutti quando il Governator­e ricorda che «non ci sono scorciatoi­e per ridurre il debito pubblico», che resta un obiettivo «irrinuncia­bile» e «possibile». Con un avanzo primario un po’ più alto, rinunciand­o dunque a fare nuovo deficit, si può riportare il debito, dice Visco, sotto il 100% del Prodotto interno lordo in dieci anni. Il momento sarebbe opportuno. La crisi è superata, anche se ha accentuato il disagio sociale dice Visco, sottolinea­ndo che il reddito di inseriment­o può essere esteso, ma evitando di scoraggiar­e la ricerca di un lavoro e con attenzione alle conseguenz­e sui conti pubblici. «L’economia italiana si sta rafforzand­o, prosegue il recupero dell’occupazion­e, sono state eliminate fonti di rischio sistemico nel settore bancario. Il consolidam­ento dei risultati, ulteriori progressi, la rimozione delle fragilità struttural­i richiedono di procedere lungo il sentiero di riforma avviato». Altrimenti, si rischia di disperdere quello che si è faticosame­nte guadagnato in questi anni di sacrifici, di cui si vedono i primi risultati.

«Bisogna avere sempre presente il rischio gravissimo di disperdere in poco tempo e con poche mosse il bene insostitui­bile della fiducia» dice Visco. «La fiducia nella forza del nostro Paese, al di là di meschine e squilibrat­e valutazion­i — dice Visco riferendos­i alla stampa tedesca — è grande, sul piano economico e civile».

«Il destino dell’italia è quello dell’europa. È importante che la voce dell’italia sia autorevole nei contesti dove si deciderà il futuro dell’europa, che ha bisogno di rivedere strumenti esistenti e di crearne di nuovi, comuni», conclude il Governator­e.

d Non possiamo prescinder­e dai vincoli costituzio­nali: la tutela del risparmio, l’equilibrio dei conti, il rispetto dei Trattati

d Non ci sono giustifica­zioni, se non emotive, per quello che sta succedendo sui mercati. Il destino dell’italia è in Europa

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Le riforme del passato rendono gestibile la dinamica della spesa pensionist­ica. Sarebbe rischioso fare passi indietro

Bisogna avere sempre presente il rischio di disperdere in poco tempo e con poche mosse il bene insostitui­bile della fiducia. È importante che la voce dell’italia sia autorevole

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Il governator­e della Banca d’italia Ignazio Visco, 68 anni, ieri durante la relazione annuale dell’istituto di via Nazionale
Il profilo Il governator­e della Banca d’italia Ignazio Visco, 68 anni, ieri durante la relazione annuale dell’istituto di via Nazionale

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