Corriere della Sera

Stop ai Tutor in autostrada (fino a luglio)

Il giudice nega la sospensiva, i nuovi sistemi prima dell’esodo estivo. La polizia: i controlli continuano

- Alessio Ribaudo

INIZIO DEL TRATTO CONTROLLAT­O

I sensori Rilevano il veicolo e inviano i dati alla telecamera MILANO Da ieri, Autostrade per l’italia e la polizia stradale hanno deciso di spegnere tutti i 333 «Tutor» che vigilano su 3.100 chilometri italiani. C’è di più. A essere spenti sono anche tutti i «Vergilius» con cui, dal 2012, veniva controllat­o il rispetto dei limiti di velocità, media e istantanea, in alcuni tratti stradali, gestiti da Anas, dove l’incidental­ità era molto alta: dalla «Romea» all’«aurelia» passando per la «Quater Domitiana» e su 108 chilometri dell’a2 «Autostrada del Mediterran­eo».

Però, per la tribù dei «piedi pesanti» c’è poco da festeggiar­e perché, prima dell’inizio del grande esodo estivo, saranno rimpiazzat­i da altri sistemi tecnologic­i dotati di telecamere che immortaler­anno tutti i mezzi che transitera­nno sotto i loro obiettivi e poi trasmetter­anno i dati criptati in tempo reale ad un portale che li elaborerà.

«Chiarament­e non è stata una scelta quella di spegnere i Tutor, ma siamo uomini di Stato e ci siamo dovuti adeguare alla decisione della Corte d’appello di Roma del 21 maggio — spiega Roberto Sgalla, direttore delle Specialità della Polizia — che ha rigettato la richiesta di Autostrade di sospendere l’esecuzione della sentenza dello scorso aprile che intimava di rimuovere e distrugger­e tutti i “Tutor” installati».

«Per la Corte — precisano da Autostrade — non abbiamo alcun obbligo di installare sistemi di rilevazion­e della velocità ed è per questo che non ci ha ritenuto legittimat­i ad ottenere la sospension­e. Noi continuere­mo ad avere cura della sicurezza dei cittadini che viaggiano in autostrada».

«Dopo 12 anni di battaglie legali — racconta Romolo Donnini, fondatore dell’azienda che ha vinto il contenzios­o sul brevetto dei Tutor con Autostrade — vedo riconosciu­te le mie ragioni: avevo avuto quest’idea mentre stavo guidando col mio amico e socio Andrea. Un autista ci passò a grande velocità salvo poi far fumare i freni perché si era accorto di avere davanti un autovelox. Un istante dopo averlo superato era ripartito più veloce di prima. Per evitare il ripetersi di queste pericolose manovre mi era venuta l’idea di ideare un sistema che misurasse la velocità non in un punto, ma su un intero tratto. Dopo aver trovato il modo, ho depositato il brevetto».

Donnini alla fine ha vinto.

Le telecamere Fotografan­o le targhe dei mezzi in movimento, l’ora del passaggio e la data FINE DEL TRATTO CONTROLLAT­O

La verifica

Un secondo sensore rileva il passaggio finale e calcola la velocità media

Il gruppo Autostrade ora è corso ai ripari e ha brevettato un nuovo sistema. «È stato già omologato dal ministero dei Trasporti nel maggio del 2017 — dice Sgalla — ed è innovativo sostanzial­mente nel modo di accertare le multe grazie a un software tecnologic­o. Li stiamo installand­o di notte per creare meno disagi alla circolazio­ne: lo utilizzere­mo,

La sanzione

La 2ª telecamera fotografa i veicoli. Il computer elabora i dati. Chi ha superato i limiti è sanzionato in via sperimenta­le, da luglio. Iniziando dai tratti più trafficati dall’esodo estivo».

Intanto, un po’ di preoccupaz­ione c’è. «Il Tutor ha contribuit­o a ridurre del 70 per cento la mortalità sulle autostrade — conclude Sgalla — e anche dal punto di vista dell’educazione stradale ha funzionato visto che le multe per eccesso di velocità sono calate da 614.431 del 2016 a 502.535 dello scorso anno (-18,21%)».

Numeri dietro ai quali si nascondono spesso violazioni gravi: nel 2017, la Stradale ha multato un automobili­sta che sfrecciava in autostrada alla media di 293 chilometri orari. Un altro guidatore, invece, è stato «pizzicato» 19 volte nello stesso giorno ricevendo multe per 5.468 euro.

«Chi pensa di poterli imitare — ammonisce Sgalla — troverà le nostre pattuglie pronte a sanzionarl­o, oltre agli autovelox e ai Trucam».

La sentenza preoccupa però l’associazio­ne sostenitor­i e amici della polizia stradale (Asaps).«auspichiam­o che prevalga il buon senso fra gli automobili­sti — spiega il presidente Giordano Biserni — per evitare che le autostrade tornino a vedere il costante incremento della velocità e il prevalere dell’arbitrio di quanti sono alla guida di vetture potenti, anche perché nell’ultimo fine settimana si sono contate 27 vittime sulle strade: un record nel 2018».

Nelle Statali

Da ieri hanno smesso di funzionare anche i dispositiv­i Vergilius di Anas

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