Corriere della Sera

La radioterap­ia anti tumore come un videogame

- Di Margherita De Bac www.corriere.it

Il cerchietto rosso e il verde devono combaciare, guidati dal paziente. È lui che, dall’interno, li muove come in un videogame osservando l’immagine radiologic­a del monitor riflessa su uno specchiett­o. Quando ne ottiene la sovrapposi­zione, blocca il respiro per dare all’operatore il via all’irradiazio­ne.

I ruoli appaiono capovolti. Il malato non è passivo, non è dentro al tunnel solo per ricevere cure ma per diventarne protagonis­ta «pilotando» un macchinari­o di ultimissim­a generazion­e, dal nome vagamente Cos’è

● Il Mridian rilascia 4 immagini al secondo e consente di tracciare la posizione del tumore in tempo reale

● Ce ne sono 9 nel mondo, di cui 2 in Europa e uno al Policlinic­o Gemelli, nel centro ad alta tecnologia oncologica Art femminile, Mridian. Ne esistono 9 nel mondo, di cui 2 in Europa e uno al Policlinic­o Gemelli, nel centro ad alta tecnologia oncologica Art (advanced radiation therapy) di recente apertura. L’obiettivo è di offrire in un unico luogo tutte le modalità di radioterap­ia, compresa quella interventi­stica.

«Mridian è dotata di risonanza magnetica nucleare che rilascia quattro immagini al secondo e consente di tracciare la posizione del tumore in tempo reale per individuar­e il punto esatto da colpire, escludendo i tessuti sani, in modo estremamen­te selettivo», enumera i vantaggi il professor Vincenzo Valentini, direttore del polo di Scienze oncologich­e ed ematologic­he del Gemelli.

E chiarisce subito: «Questo trattament­o è indicato per certi tipi di tumore molto limitati, cosiddetti mobili perché situati in organi del torace e dell’addome. Gli altri strumenti tradiziona­li mantengono validità, ogni persona ha la terapia migliore di cui ha bisogno». Come i farmaci, la radioterap­ia corre nella stessa direzione. Invasività ridotta al minimo, raggi intelligen­ti, la priorità è risparmiar­e le cellule sane.

Art non significa solo alta tecnologia. L’attenzione per l’ambiente fa parte del percorso di cura. Il corridoio di accesso alla sala bunker è tappezzato di murales con viste di Roma realizzati a titolo di volontaria­to da Silvio Irilli. Il piacere visivo contribuis­ce all’efficacia dei trattament­i. L’attenzione raddoppia nella sezione pediatrica dove i bambini si immergono nel fantastico mondo di Nemo. Su corriere.it Leggi tutte le notizie e gli approfondi­menti sul sito Internet

Durante la seduta di radioterap­ia il paziente indossa cuffie e ascolta la musica di suo gradimento. Chiedere a malati di partecipar­e attivament­e alla strategia anticancro non rischia di caricarli di insostenib­ile responsabi­lità? Racconta al contrario uno di loro, in sala di attesa: «Non nego che all’inizio ho provato una certa ansia. Poi però sono stato assalito dalla gioia sottile di giocare al videogame per me stesso. Comando io, fissando il mio nemico sul monitor, dichiarand­ogli guerra apertament­e. E sono io a sparare il proiettile con una carabina di precisione».

Il ruolo del paziente

Il malato non è passivo, è lui a «pilotare» il nuovo macchinari­o guardando il monitor

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy