L’ultimo fuggiasco di Pompei tradito dalla gamba malata
Primo scheletro ritrovato nella nuova area degli scavi. «È un uomo di 35 anni, lo ha ucciso una pietra»
Ci ha provato, quell’uomo, a fuggire alla furia del Vesuvio. Dal suo flusso piroclastico che in poche ore ha seppellito l’antica Pompei senza lasciare il tempo di capire. Ma la sua gamba claudicante non glielo ha permesso. È morto, il torace e la testa fracassati da una pietra trasportata dai lapilli che stavano sotterrando Pompei.
E così lo hanno trovato, ieri. Lo hanno chiamato «l’ultimo fuggiasco». Ed è in realtà il primo scheletro rinvenuto negli scavi che a Pompei per la prima volta si stanno facendo nei ventidue ettari rimasti intonsi in quasi duemila anni. di storia. Spiega Massimo Osanna, soprintendente degli scavi: «Sono lavori che fanno parte del Grande progetto Pompei, servono per la messa in sicurezza del territorio e sono fronti di scavo tra la parte già esplorata e quella non ancora scavata. Sono tutti nella Regio V».
Lo scheletro dell’ultimo fuggiasco è stato trovato all’incrocio tra il vicolo delle Nozze d’argento e il vicolo dei Balconi, una strada appena scoperta e che è stata chiamata così proprio per la presenza di tanti balconi, tutti ben conservati.
«I balconi non sono crollati perché il vicolo era già pieno di lapilli che li hanno supportati», dice Osanna prima di raccontare l’affascinante storia umana del nostro ultimo fuggiasco.
E ci dice che è stato trovato senza testa lo scheletro dell’ultimo fuggiasco che aveva la gamba destra offesa e claudicante. Si era attardato in casa perché in un primo momento non si era reso conto dell’inferno che il vulcano stava scatenando fuori. Poi provò a scappare, a cercare una via di fuga infilandosi per il balcone. Inutilmente. Ormai era tardi.
«Lavoreremo per capire tutto il possibile di quest’uomo», dice ancora il soprintendente Osanna. E spiega: «Per ora sappiamo che, oltre ad essere claudicante, era un uomo attorno ai 35 anni alto circa un metro e sessantacinque centimetri».
Adesso si continua a scavare. E si scaverà in quel cuneo dell’area triangolare, sempre nella Regio V, sempre a ridosso di quel vicolo dei Balconi che, appena scoperto e battezzato, è destinato ad essere una miniera di tesori nascosti dal tempo, lì sotto la terra dove giace l’antica Pompei.