Exor, cedola a 0,35 euro Elkann: investimenti ma non acquisizioni
Via libera al dividendo da 0,35 euro per azione (per un totale massimo di 82,3 milioni di euro) e al piano di riacquisto titoli per 500 milioni. L’assemblea degli azionisti di Exor (la holding di famiglia Agnelli) ha approvato ieri il bilancio 2017 nominando nel board come consigliere non esecutivo Joseph Y. Bae.
Exor è azionista di maggioranza relativa di Fiat-chrysler (29,18%), CNH Industrial (26,89%) e Ferrari (22,91%) e socio di controllo della Juventus (63,77%) e della società riassicurativa Partner Re (100%). Il presidente e amministratore delegato di Exor, John Elkann, ha chiarito che la società ha «sempre mantenuto un dividendo costante negli anni». Una precisazione che accompagna quella relativa al tema del debito della holding, pari a fine 2017, a 3,27 miliardi di euro. Il direttore finanziario, Enrico Vellano, ha spiegato che il debito in scadenza nei prossimi due anni sarà «coperto da ordini e dai flussi di cassa». La maggior parte è in obbligazioni, con una durata media sopra i sette anni e un costo medio del 2,8%. Nel primo trimestre del 2018 Exor ha emesso obbligazioni con scadenza a 10 e 20 anni per 500 milioni all’1,75% e per 200 milioni al 3,125%.
Per la controllata Partner Re Elkann ha ammesso di voler valutare delle «opportunità nel ramo vita». Però non prevede ci saranno operazioni nel breve termine. Guardando al futuro il numero uno ha detto che «non abbiamo piani di quotazione né per disinvestire da Partner Re. Potremmo valutare investimenti, su scala più ridotta, ma non acquisizioni», ha chiarito. Per CNH Industrial, tra le prime aziende al mondo per la produzione di camion e trattori, Elkann ha ravvisato «valore inespresso». In merito a un possibile spin-off Elkann ha replicato che «ci sono anche altri modi per creare valore», ma l’ipotesi non è stata accantonata.