Corriere della Sera

Beatrice, vita sul podio «Dirigo con il dialogo»

«Aiutare i musicisti a superare i propri limiti»

- Di Enrico Parola

Che cos’è la leadership per un direttore? Innanzitut­to essere se stessi. Non puoi salire su un podio e recitare un personaggi­o, magari serioso e grave: gli orchestral­i si accorgono subito che è una maschera e non si fidano. E poi credere in quello che proponi: si deve essere pronti a dare le ragioni delle proprie posizioni». Non è scontato dirlo quando si hanno solo 28 anni e si è donna. Beatrice Venezi, nata a Lucca, cresciuta musicalmen­te all’accademia Chigiana e già un curriculum importante con esibizioni in Italia (Conservato­rio di Milano e Pomeriggi Musicali) e all’estero (Sofia e Bolshoj) nonché guida stabile della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli, per poter stare su quell’ambìto podio non ha potuto dar nulla per scontato: «Ho visto sguardi particolar­i, ma sono durati pochi istanti: quando si dirige conta solo se lo si fa bene o male, non se si è maschio o femmina».

Più determinan­te il fattore età: «Mi capita di trovarmi davanti a tanti musicisti di 50-60 anni, che magari hanno suonato un certo brano molte più volte di me. Qui diventa importante l’ascolto: sembra strano, ma anche in musica ci si ascolta poco. Sarà perché sono giovane, ma non posso concepire la leadership come una monarchia assoluta, alla Toscanini; io sono per il dialogo, metto in conto di poter imparare: ad esempio, io ho studiato pianoforte, conosco le arcate ma spesso le decido col primo violino della Scarlatti». Il direttore deve correggere: «Lo faccio se son convinta della mia idea; poi capita di arrabbiars­i se qualcuno tecnicamen­te non riesce a realizzarl­a, cerco di contenermi ma può capitare di avere discussion­i anche accese. Però la filosofia generale è quella di aiutare i musicisti a superare i propri limiti: con un’orchestra giovanile, magari dispensand­o sorrisi e occhiolini quando stanno suonando un brano difficile, questo li rende sempre più convinti dei loro mezzi; con un’orchestra profession­ale che teme per un brano troppo veloce, facendo tempi più lenti in prova e aumentando impercetti­bilmente fino al concerto».

Essere leader vuol dire anche puntare al top: «Che per un direttore significa salire sui podi di Scala, Carnegie Hall di New York, Musiverein di Vienna o Mariisnkij di San Pietroburg­o per guidare le loro meraviglio­se orchestre. Sì, sono anche i miei sogni».

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Un direttore donna? Ho visto sguardi particolar­i, ma sono durati poco

d Impegnarsi per un compagno senza nulla in cambio: così si fa gruppo

nove campionati nazionali, un Mondiale, un oro olimpico nel 1996 — e soprattutt­o perché, esattament­e come il formidabil­e calciatore argentino, ha ottenuto tutto questo nonostante un fisico da uomo comune. Umano, troppo umano. La forza della normalità.

«Non sono mai stato un gigante, ma sapevo giocare con la testa» spiega lui. Il quale, dopo essere stato un fenomeno del waterpolo vincendo per anni anche in Italia, a Pescara, nel 2000 è uscito dalla vasca per intraprend­ere la

 ??  ?? Chi è Manuel Estiarte (a destra) è assistente di Pep Guardiola (a sin.), prima al Barcellona, poi al Bayern e ora al Manchester City. Oggi parla di team working
Chi è Manuel Estiarte (a destra) è assistente di Pep Guardiola (a sin.), prima al Barcellona, poi al Bayern e ora al Manchester City. Oggi parla di team working
 ??  ?? Chi è Beatrice Venezi (lucchese, 28 anni), direttrice della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli, interviene sul tema della leadership
Chi è Beatrice Venezi (lucchese, 28 anni), direttrice della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli, interviene sul tema della leadership

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