Gol e testa Mario prova a ripartire
Segna e risponde ai razzisti con una nuova maturità Mancini: «Ma deve dare di più». E per il ritorno in serie A sogna il Parma
Il ritorno è stato superiore alle aspettative: un gol all’arabia Saudita e una risposta matura all’inciviltà di chi srotola striscioni razzisti. Mario Balotelli è promosso. Con riserva. Il lunedì da leoni nella quiete di San Gallo non è sufficiente a riabilitarlo definitivamente. I dubbi restano e vanno oltre le parole di Mancini, soddisfatto per l’acuto che bagna il nuovo corso, ma al tempo stesso consapevole che così non basta. «Mario deve dare di più».
Il test con gli arabi, che farebbero fatica nel nostro campionato di serie B, conta il giusto. La Nazionale per un’ora è piaciuta: ordinata, attenta, con un’idea precisa di gioco. Balo è il solito Balo: quando si accende è immarcabile, il gol è talento puro, un’invenzione oltre lo schema, il colpo del campione. Il resto, così e così. Non è un giocatore di squadra. Però può servire alla squadra. Quanto, come ha spiegato Mancio, lo deciderà lo stesso Balotelli attraverso i comportamenti.
Per il momento apprezziamo lo sforzo di calarsi nella realtà e lo sguardo sorridente sotto la cresta ramata. Nel primo tempo è sembrato meno svogliato e indolente del solito. Però deve leggere meglio le situazioni tattiche, diventare più abile nei movimenti senza palla, restare più a lungo dentro la partita. Forse è troppo. Però, chissà. Magari è la volta buona, quella del riscatto definitivo. Dopo la rete e la sostituzione per un problemino muscolare, l’ex bad boy sceglie la platea social per inviare due messaggi: la dedica struggente a Astori e una risposta esemplare al brutto striscione comparso all’inizio del secondo tempo con scritto «Il mio capitano è di sangue italiano». Un riferimento a Mario che, contro l’arabia, è stato vice di Bonucci.
Sul problema del razzismo tante volte Balo ha perso la brocca. Stavolta la replica è puntuale, logica, perfetta. Ha zittito gli idioti senza scatenare il solito pandemonio: «Siamo nel 2018, ragazzi basta. Svegliatevi! Per favore!», dice indicando la foto dello striscione malevolo. Che sia davvero cambiato come spera Mancini? Non mancherà il tempo per capirlo. Intanto la polizia sta cercando di risalire al colpevole attraverso le immagini.
Balo è anche bene integrato nel gruppo. Mancini, dopo la partita, ha ringraziato i giocatori che gli hanno regalato la vittoria all’esordio. Mario è stato l’anima della cena in hotel. I giovani lo ammirano e lui, senza i senatori, si sente libero di essere se stesso. Ora lo aspetta il ritorno a Nizza. Mancini vorrebbe farlo giocare venerdì contro la Francia. Il problema muscolare che lo ha costretto a uscire dopo un’ora è di poco conto. Un lieve affaticamento muscolare dovuto alla stanchezza. Oggi dovrebbe allenarsi con i compagni e se supererà il test guiderà un’italia ancora più giovane e sperimentale di quella vista con gli arabi. Lui è motivato. In Costa Azzurra, la sua vecchia casa, vuole esserci. Lunedì notte, uscendo per ultimo
Luci e ombre
Lo stile è il solito: magie e lunghe assenze. Ma l’atteggiamento pare cambiato e costruttivo
dal Kyburnpark, ben oltre la mezzanotte, ha rassicurato i cronisti presenti alzando il pollice. Oggi ne sapremo di più.
Ieri giornata di riposo e cena libera fuori dal ritiro. Anche l’occasione per fare il punto sul mercato. L’offerta migliore è del Marsiglia, a ruota quella del Borussia Dortmund. Un sondaggio lo ha fatto l’arsenal. La famiglia, invece, lo vorrebbe in Italia: Parma è la soluzione, visto che il Napoli è freddo e i tifosi della Roma non lo vogliono. Finita la Nazionale il numero nove deciderà il suo futuro: due settimane per la verità.