Corriere della Sera

Strategia Belotti: «Con il nuovo corso cancello il passato»

Anche il Gallo è tornato al gol: «Si sono visti un’impronta, un gioco e la voglia di fare gruppo»

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

«Il peso del passato». Roberto Mancini l’ha citato tra le righe, cercando una motivazion­e per quei minuti di smarriment­o vissuti dalla sua prima Italia, dopo il gol della piccola Arabia mercoledì sera a San Gallo. Il peso di un fallimento che rischia di segnare una generazion­e all’inizio di una delicata fase di crescita: «La mancata qualificaz­ione al Mondiale è una cosa che vorrei cancellare...» sospira Andrea Belotti, che lunedì sera è tornato al gol in azzurro dopo un anno.

«Il peso del passato» è tornato d’attualità anche alla vigilia del debutto della nuova gestione del Mancio, con le parole di Giampiero Ventura sul caos «impossibil­e da gestire» dei suoi ultimi mesi in azzurro. Un caos che evidenteme­nte non è stato solo politico o dirigenzia­le, ma anche tecnico e di spogliatoi­o. Così le parole del «Gallo» Belotti possono anche essere viste attraverso questa lente di ingrandime­nto: «Si è visto un gioco, si è vista un’impronta. Un punto da cui ripartire per continuare a far meglio».

Si è visto anche un modulo diverso da quello della gestione Ventura. Lo stesso 4-3-3 invocato

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La coppia Il 4-3-3 è il modulo che mi piace di più: io e Balotelli assieme? Dovete chiedere a Mancini...

da molti, anche all’interno del clan azzurro, prima dello spareggio con la Svezia. Quella sera l’italia giocò con il vecchio 3-5-2, cambiando un’altra volta rispetto al 4-4-2 o al 4-2-4, cari all’ex c.t.: «Il 43-3 è diversissi­mo — sottolinea Belotti, che a Milano partì dalla panchina — e ho sempre detto che è un modulo che a me piace molto. Non penso però che sia il modulo a fare la differenza, ma gli interpreti, la mentalità e la cattiveria. E noi dobbiamo migliorare tanto sotto porta: già contro la Francia dobbiamo essere molto, molto, cattivi».

Con questo modulo però nasce ovviamente il dualismo tra numeri 9, tra Balotelli e Belotti, in attesa del rientro di Immobile, ora assente per infortunio: «Se possiamo giocare assieme lo dovete chiedere a Mancini... — sorride il bomber del Torino —. Comunque sia Mario che Ciro possono dare una grande mano a questa squadra. Ma non servono solo gli attaccanti, tutto il gruppo cerca di dare il massimo e di aiutarsi. E questa è sempre stata la forza dell’italia». Quasi sempre. Ma col tempo, anche il peso del passato passerà.

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(Afp) Team Andrea Belotti, 24 anni, e Roberto Mancini, 53

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