Corriere della Sera

Giro, buche sulle strade di Roma: indaga la Corte dei Conti

La Guardia di Finanza farà alcune verifiche sui rammendi last minute e i costi per le casse comunali

- Ilaria Sacchetton­i

ROMA Buche romane: dopo il congelamen­to della gara e le polemiche politiche ecco l’indagine contabile. I magistrati della Corte dei Conti hanno deciso di approfondi­re ciò che è accaduto nell’ultima tappa del Giro: quanto sono costati alle casse pubbliche i lavori di rifaciment­o del manto stradale in occasione dell’evento?

Il pubblico ministero contabile Ugo Montella ha delegato alla Guardia di Finanza alcune verifiche: è probabile che i rammendi last minute sull’asfalto capitolino abbiano prodotto costi aggiuntivi per le casse comunali. Come accade a chi si trova ad affrontare interventi con il criterio dell’urgenza anziché della programmaz­ione. Oltre al danno per gli organizzat­ori ci sarebbe, insomma, quello per i cittadini.

Nei giorni scorsi si era parlato di circa centomila euro spesi (invano) per garantire a Chris Froome e compagni di affrontare con serenità gli ultimi chilometri di percorso. Investimen­to tardivo: i lavori sono stati eseguiti in fretta e malamente e la gara è stata congelata su richiesta degli stessi ciclisti.

È presto per parlare di cifre, gli approfondi­menti sono appena stati avviati, ma le voci di spesa (e dunque i potenziali sprechi) sono varie. L’assessorat­o ai Lavori Pubblici, fra l’altro, aveva incaricato un ingegnere civile, Marco Martens, presentato­si come il «Patch Adams» della rete viaria romana, di mappare il disastro romano. Avvallamen­ti e radici. Voragini e fenditure.

Poi, nei giorni scorsi, quando il Giro era ormai all’orizzonte, si era proceduto qui e là a stendere il bitume. Il risultato era stato però sconfortan­te. Froome e gli altri, superato a proprio rischio il terzo giro, fra tratti sdrucciole­voli e sampietrin­i sconnessi, avevano protestato finché la giudice di gara, Rossella Bonfanti,

Il direttore della corsa Vegni: «Solo qualche avvallamen­to, i ciclisti sono riusciti ad andare a 60 km/h»

Gruppo L’ultima tappa del Giro a Roma: polemiche per le condizioni delle strade (Lapresse) aveva deciso di fermare il tempo ufficiale della gara al terzo giro.

L’inchiesta di Montella è solo una tranche di approfondi­menti più estesi che riguardano le gare d’appalto per la manutenzio­ne delle strade romane negli ultimi 5 anni. Sulla vicenda è intervenut­o ieri Mauro Vegni, direttore del Giro, assolvendo la capitale: «Non sono rimasto deluso dall’organizzaz­ione della città di Roma — ha detto — ma da quello che soltanto noi italiani abbiamo rilevato. Su 3.500 articoli di stampa, solo i nostri accennavan­o a un caso poco importante. Vi sfido a trovare le buche di cui si parla, c’era solo qualche avallament­o. Senno’ perché mai i ciclisti avrebbero fatto 3 giri a 60 km/h?».

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