Corriere della Sera

La maratona sulla storia del calcio e il ricordo di Vittorio Pozzo

- Di Aldo Grasso

L a sera in cui la nuova Nazionale di Roberto Mancini è ripartita dalla Svizzera vincendo con l’arabia Saudita nella prima di tre amichevoli di preparazio­ne al prossimo Europeo, History Channel (canale 407 di Sky) ha iniziato una maratona di due settimane interament­e dedicata alla storia del calcio. La più grande storia mai giocata: 24 ore al giorno, sette giorni su sette di documentar­i, interviste, riproposta di partite celebri, profili di campioni. Una cosa mai vista, peccato davvero che l’italia sia stata esclusa dai mondiali.

Tantissimi i campioni coinvolti. Un vero e proprio dream team: Manuel Neuer, Paul Breitner, Philipp Lahm, Ryan Giggs, Rivelino, Lothar Matthäus, Christian Karembeu, David Villa, Gary Lineker, Mario Kempes. E soprattutt­o Pelé. Senza dimenticar­e Roger Milla, Osvaldo Ardiles, Jairzinho e tanti altri. Il tutto è raccordato da brevi pillole di Gianluca Vialli. Nel calderone dell’offerta, ho scelto un vecchio documentar­io dell’istituto Luce su Vittorio Pozzo (a 50 anni dalla morte), l’allenatore che ha portato la nazionale a conquistar­e i suoi primi allori mondiali nel ‘34 e nel ’38. Pozzo era un uomo di grande cultura, cosmopolit­a, contagiato da una passione che lo ha accompagna­to per tutta la vita riservando­gli innumerevo­li successi (introduce in Italia tattiche di gioco, sperimenta per primo il ritiro, impone gli orari, i pasti, la vita quotidiana degli atleti), ma senza risparmiar­gli momenti drammatici: come quando è stato costretto a riconoscer­e i «suoi» giocatori nella tragedia di Superga. Pozzo era monarchico, nazionalis­ta convinto, mai apertament­e antifascis­ta (per l’importanza dell’incarico ricoperto, che altrimenti mai gli sarebbe stato affidato), ma non è mai stato un burattino dei gerarchi.

La sua «bestia nera» è stata l’inghilterr­a, che non è mai riuscito a battere e che gli è costata il definitivo ritiro da allenatore, prima di diventare una «firma» de La Stampa di Torino.

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ARABIA SAUDITA ITALIA
Mario Balotelli
Calcio contro politica: per Rai1 6.020.000 spettatori, 23,8% di share
MATRIX PRIME Nicola Porro
Politica contro calcio: per Canale 5 2.181.000 spettatori, 10% di share
Vincitori e vinti ARABIA SAUDITA ITALIA Mario Balotelli Calcio contro politica: per Rai1 6.020.000 spettatori, 23,8% di share MATRIX PRIME Nicola Porro Politica contro calcio: per Canale 5 2.181.000 spettatori, 10% di share
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