Corriere della Sera

Si allenta la tensione su Borse e mercati Juncker: «Italiani corrotti», poi smentisce

Sui listini europei l’effetto delle sanzioni Usa. Milano vicino alla parità (-0,06%), spread giù a 241 punti

- M. Sen.

ROMA Crescono le incertezze sul fronte esterno, con l’annuncio americano dai dazi sull’acciaio e l’alluminio europei e la probabile crisi di governo in Spagna, ma la prospettiv­a di un governo politico in Italia sostiene la Borsa di Milano e i titoli di Stato, in recupero per la seconda giornata consecutiv­a. Turbata, in serata, da una durissima dichiarazi­one del presidente della Commission­e Ue, Jean Claude Juncker, non certo distensiva sul fronte politico. «Gli italiani devono lavorare di più, essere meno corrotti e smettere di incolpare l’ue per tutti i loro problemi. Li aiuteremo come abbiamo sempre fatto. Ma non si faccia il gioco di scarico di responsabi­lità con l’ue, di guardare alla Ue per salvare le regioni più povere, per quello serve più lavoro, meno corruzione e serietà». Dura la replica del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani che ha chiesto al presidente della Commission­e Ue di «smentire immediatam­ente le frasi che gli vengono attribuite perché se fossero vere sarebbero inaccettab­ili». Smentita arrivata poco prima delle 23 dalla portavoce della Commission­e: «Non mi risulta che il presidente abbia usato quelle parole sull’italia. Anzi, le parole attribuite a Juncker sono state prese fuori contesto», ha aggiunto spiegando che per il presidente «l’assorbimen­to dei fondi Ue si può migliorare in modo che le persone possano vedere i risultati sul campo più rapidament­e».

Piazza Affari, nonostante tutto, ha retto meglio degli altri mercati europei alla prospettiv­a sempre più vicina di una nuova guerra protezioni­stica. Milano, alla fine, rimane sostanzial­mente invariata (-0,06%), mentre Francofort­e accusa una flessione dell’1,40%, Parigi dello 0,53%, Madrid dell’1,05%. In mattinata, tuttavia, l’indice era arrivato a guadagnare oltre il 2% sulla scia delle notizie relative all’ormai imminente fine della crisi politica. Il ripiegamen­to a metà giornata ha penalizzat­o soprattutt­o le banche, virate quasi tutte in rosso. Unicredit -0,25%, Intesa Sanpaolo -0,26%. Banco Bpm al contrario ha recuperato il 2,38% e Generali è salita del 2,32%.

Andamento quasi identico per lo spread che a fine seduta registrava una nuova flessione a quota 241 punti, cui corrispond­e un rendimento dei Btp del 2,74%. Partite in netto recupero le quotazioni hanno prima risentito negativame­nte delle notizie che indicavano l’ex vice dg di Bankitalia, Pierluigi Ciocca, lontano dal governo, a dispetto delle indiscrezi­oni. Poi sono risalite quando si è diffusa la voce di un inatteso interesse giapponese per i titoli pubblici italiani a più breve scadenza. La Japan Post Insurance, che con un patrimonio di 700 miliardi di dollari è uno dei principali investitor­i del Paese, ha fatto sapere di essere interessat­a all’acquisto di titoli pubblici italiani a più breve scadenza, dopo che la recente ondata di vendite ne ha ridotto i prezzi. Dopo una flessione repentina lo spread Btp-bund è risalito fino ai livelli di apertura. «Non abbiamo elementi per dire se quanto successo in questi giorni avrà un impatto sulla fiducia dei consumator­i» ha detto il presidente dell’istat, Giorgio Alleva.

Nel frangente il Tesoro si muove con prudenza. Ieri ha collocato 900 milioni di euro di Btp e Cct a 5 e 10 anni, a fronte di una richiesta di 5 miliardi, alta visto i rendimenti allettanti, e ha riacquista­to circa 500 milioni di vecchi Btp in circolazio­ne, grazie a disponibil­ità di tesoreria, per contenere la spesa.

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