Il ruolo dei mercati nell’epoca di Trump
Mercati accusati di confiscare la democrazia italiana. Onnipotenti. O forse solo prepotenti. Entrati nell’era del sovranismo e del populismo, dominata da semplificazioni, non c’è da stupirsi se si fa politica scagliando slogan. Che, però, dovrebbero avere almeno qualche punto di contatto con la realtà. Se ci sono creditori dell’italia che decidono di ritirarsi dal nostro Paese perché scoraggiati dal debito pubblico che, nonostante indubbi progressi, è aumentato anche sotto l’ombrello del denaro a costo zero (o quasi) aperto dalla Bce di Mario Draghi ma, soprattutto, perché spaventati dai programmi «barricaderi» (poi in parte rientrati) della coalizione giallo-verde, si può definire tutto ciò un complotto o un attentato alla nostra democrazia? Per sventarlo basterebbe che noi italiani andassimo a sottoscrivere in massa titoli del debito pubblico diventati molto redditizi con l’impennata dello spread. Se ciò non accade non è perché anche noi complottiamo contro Salvini o Di Maio: saremo pure indignati, ma poi da risparmiatori ci comportiamo come i mercati. Nei talk show e in rete la Merkel diventa la burattinaia della grande finanza e Cottarelli l’esecutore del volere di misteriosi gnomi. Eppure la cancelliera è tra i pochi in Germania che ancora cercano di tenere insieme l’europa frenando le derive nazionaliste. Mentre Cottarelli, trattato come un cinico banchiere d’affari di Wall Street, ha passato la vita nelle istituzioni multilaterali (come il Fondo Monetario) create per stabilizzare l’economia internazionale e favorirne la crescita aiutando i Paesi più vulnerabili. E, comunque, chi gioisce per il «cambio di paradigma» della politica italiana (e di mezza Europa) sulla scia di quanto avvenuto negli Usa nel dopo Obama, dovrebbe rendersi conto che gli odiati mercati stanno acquistando un ruolo anche politico crescente proprio per volontà di Trump. Lui fa politica estera usando in modo spregiudicato l’enorme forza economica del mercato interno Usa e quella di un sistema finanziario in grado di bloccare qualunque grossa transazione ovunque. È così che ha potuto isolare di nuovo l’iran nonostante la volontà della Ue. Così preme sulla Cina perché tenga a bada il nordcoreano Kim. Mercati usati per punire gli avversari con dazi e divieti, ma anche per premiare con apposite esenzioni chi si allinea.