Rider, la carta dei diritti firmata a Bologna «Boicottate gli assenti»
MILANO Un compenso orario fisso — «equo e dignitoso» — per i riders che consegnano i pasti sfrecciando sulle loro bici per le vie della città. Questo il principale impegno che hanno preso ieri con il comune di Bologna due piattaforme della gig economy: Sgnam e Mymenu. Non hanno firmato Deliveroo, Just Eat e Glovo. Fin dall’inizio aveva invece declinato l’invito alla trattativa la tedesca Foodora.
Il tavolo è partito sotto la spinta delle rivendicazioni di Riders Union, organizzazione dei rider vicina ai sindacati di base. Ma hanno firmato l’intesa anche Cgil, Cisl e Uil. Le due piattaforme che hanno sottoscritto la carta coinvolgono 200 lavoratori sui circa 500 operativi a Bologna. Sgnam e Mymenu fanno capo all’italiana Meal srl. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, invita i cittadini a boicottare chi non ha siglato il documento. «Per i firmatari, invece, sono previsti anche contributi economici, per esempio sulle bici, perché vogliamo che in città circolino mezzi sicuri. Oltre alla segnalazione sul sito istituzionale del Comune», spiega l’assessore al lavoro Marco Lombardo.
Il compenso previsto dalla carta «non inferiore ai minimi tabellari previsti dai contratti collettivi» dovrebbe aggirarsi sugli 8,5 euro lordi l’ora dell’accordo della logistica e dei trasporti. Per quanto riguarda le nuove tutele introdotte: indennità integrativa per lavoro notturno, festivo e condizioni meteo sfavorevoli, ● Due piattaforme su sei hanno firmato impegni su stipendio e tutele obbligo dell’assicurazione, dieci ore di permessi sindacali retribuiti.
L’ambizione di Bologna è quella di fare da apripista. Ieri alla presentazione della Carta