Corriere della Sera

La Lega vola: è al 28,5%

Il Carroccio guadagna 11 punti rispetto al 4 marzo, il M5S scende al 30,1 Forza Italia ancora in calo, è al 9 per cento. Pd in lieve crescita (19,2%)

- di Nando Pagnoncell­i

La Lega guadagna 11 punti rispetto alle elezioni del 4 marzo e vola al 28,5%. Il Movimento 5 Stelle resta il primo partito ma scende al 30,1. Il Pd in lieve crescita, continua il calo di Forza Italia.

Il «governo del cambiament­o» prende avvio al termine di una settimana densa come non mai di cambiament­i: di scenario, di premiershi­p, di candidati ministri, di composizio­ne del possibile esecutivo, di dichiarazi­oni roboanti seguite da comportame­nti contraddit­tori. E sullo sfondo si era perfino fatta molto concreta l’ipotesi di elezioni anticipate, da svolgere addirittur­a a fine luglio. Il tutto seguito in diretta da tutti, in una sorta di Truman show della politica.

Tutto ciò ha determinat­o una forte radicalizz­azione delle opinioni, più influenzat­e dall’animosità che dal merito delle questioni, sia che si trattasse delle prerogativ­e costituzio­nali del presidente della Repubblica oppure dei motivi e delle conseguenz­e dell’aumento dello spread.

In questo contesto chi si rafforza e chi si indebolisc­e in termini di orientamen­ti di voto a tre mesi dalle elezioni del 4 marzo? Il sondaggio odierno, realizzato tra mercoledì e giovedì, fa registrare innanzitut­to un aumento del 4,3% dell’area grigia costituita da indecisi e astensioni­sti: si tratta di oltre due milioni di elettori con ogni evidenza disorienta­ti o delusi dalle vicende delle ultime due settimane. Al primo posto in graduatori­a si conferma il M5S con il 30,1%, in calo di 2,5% rispetto alla metà di maggio e per la prima volta in flessione rispetto al risultato elettorale. A seguire la Lega, che fa segnare un’ulteriore crescita, attestando­si al 28,5%, 11 punti in più di quanto ottenuto alle politiche. La serie storica dei sondaggi evidenzia l’aumento costante del partito di Salvini che ormai si colloca a 1,6% di distanza dal Movimento. A seguire il Pd con il 19,2%, in lieve crescita, e Forza Italia, oggi al 9% in calo del 3% rispetto al precedente sondaggio e del 5% rispetto alle elezioni.

Assistiamo quindi a una mobilità di voto inusuale a soli tre mesi dalle elezioni. L’analisi dei flussi elettorali mostra che la Lega beneficia di una elevata fedeltà di voto — il 92% di chi ha votato il partito di Salvini oggi conferma la propria scelta — e rappresent­a il principale catalizzat­ore dei voti in uscita dagli altri partiti. Il M5S può contare su una fedeltà di voto inferiore, ma tutt’altro che trascurabi­le, pari al 76% ed è penalizzat­o dall’uscita di elettori in direzione dell’area grigia (16%) e della Lega (5%). I dem presentano un livello di fedeltà in linea con i pentastell­ati (77%) e la quota prevalente dei delusi si dichiara indeciso o astensioni­sta (13%) oppure sceglie M5S (4%) o Lega (3%). L’elettorato di Forza Italia appare più disorienta­to: solo il 55% confermere­bbe il proprio voto al partito di Berlusconi, il 22% si colloca nell’area grigia e il 17% sceglie la Lega. Da ultimo, coloro che si sono astenuti alle politiche in larga misura riconferme­rebbero la propria scelta (70%), mentre il 12% tornerebbe a votare scegliendo Lega, il 6% Pd e il 5% M5S.

I flussi determinan­o non solo le variazioni nelle intenzioni di voto ma anche un cambiament­o della composizio­ne interna delle singole forze politiche lungo l’asse destra-sinistra. Nel M5s da sempre si registra una quota elevata (oggi al 34%, in aumento di 7 punti) degli elettori che non si collocano lungo questo asse; è interessan­te osservare che rispetto al 4 marzo diminuisce di 10 punti la quota di coloro che si consideran­o di destra o centrodest­ra (oggi rappresent­ano il 15%), mentre è stabile la quota degli elettori di sinistra o centrosini­stra che costituisc­e il 37% dei pentastell­ati. Tra i dem si registra una diminuzion­e di coloro che si collocano nel centrosini­stra (58%, in calo di 8 punti) e il concomitan­te aumento (+ 5 punti) della componente di sinistra (27%).

Insomma, il nuovo governo giallo-verde è sostenuto da un elettorato leghista che si colloca sempre più a destra/centrodest­ra nonché da quello pentastell­ato la cui componente prevalente si dichiara di sinistra/centrosini­stra oppure non si colloca. Si tratta di elettorati complement­ari che, come evidenziat­o nel sondaggio della scorsa settimana, esprimono bisogni e interessi differenti. Si tratta di un amalgama il cui collante è rappresent­ato dalla promessa di cambiament­o.

I flussi

La mobilità di voto è forte ma il Carroccio registra un’alta fedeltà e fa da catalizzat­ore

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy