Valentino, favola infinita La sua pole è da record
Capolavoro sulla pista di casa con il casco tricolore «Alla mia età certi momenti me li godo di più»
Show al Mugello di Valentino Rossi che, sfoggiando un casco dedicato all’italia, ha fatto segnare il tempo sul giro più veloce di sempre sul circuito toscano ed è diventato anche il pilota più anziano nella storia del motociclismo a centrare la pole. Una favola infinita, per il pilota della Yamaha, di record in record: perché si tratta del settimo primo posto in qualifica fatto al Mugello. «Oggi lasciatemi godere», ha detto il campione di Tavullia. alle
SCARPERIA per stati. questo. Qui per In Lo fondo vedere siamo siamo il sempre Biondo qui che vola tra le colline, il popolo giallo in delirio, la passione, la speranza, lo sport della motocicletta che diventa arte, peace and love. E la cosa bella è che anche Valentino è qui per questo, perché «alla mia età ho fatto altri due anni di contratto proprio per godermi questi bei momenti. Giorni simili sono il motivo per cui sono ancora qua». Ecco perché il giro d’onore l’ha percorso il più lentamente possibile: «Volevo godermi il pubblico, sentirlo dentro, dire ciao a tutti uno per uno. Chi lo sa quante altre pole farò qui ancora?».
Ora è noto che nella Motogp la pole position è un esercizio retorico: il primo posto che ha davvero un senso è solo quello della domenica alle tre. Valentino stesso lo ribadisce appena sceso di sella: «In gara sarà molto più dura». Ma qui, per una volta, la ragione deve scansarsi. Che importa insomma di come finirà oggi. Quello che conta è il qui e ora. Lo choc. Lo sballo. Il battito. L’emozione di essere tornati, attraverso una macchina del tempo che frulla a 350 all’ora, nell’epoca in cui Rossi davanti a tutti non era una sorpresa ma la regola.
Ieri questo è riaccaduto con un giro monstre, il record della pista, traiettorie perfette e i rivali tutti più giovani e tutti dietro. Lorenzo, Viñales, Iannone, Petrucci, Marquez e Dovizioso valletti attoniti di fronte alla pole più anziana della storia (39 anni, 3 mesi e 16 giorni, battuto Mcwilliams con 38 anni e 6 mesi), la prima di Vale nel 2018, la 55ª in carriera, la 7ª su questa pista. La prima della sua vita era stata 22 anni fa, l’ultima a Motegi 2016. Nello stesso anno l’aveva colta anche qui, poi in gara gli era esploso il motore quando era secondo. Ieri, visti i guai recenti, un colpo simile pareva impossibile. «E infatti è una sorpresa anche per me, che oltretutto non sono mai stato un tipo da giro secco...». Ma il Mugello, si sa, lo trasforma, i tifosi sono un extra-boost e gli interventi tecnici hanno chiuso il cerchio: «Niente di speciale: solo un migliore bilanciamento per avere più feeling sul davanti». Il polso, mai mutato nel tempo, ha fatto il suo, e la testa ha governato il tutto da dentro un casco speciale con il tricolore e una strofa di Francesco De Gregori: «Viva l’italia, l’italia tutta intera». Non fosse che Valentino
è animale totalmente apolitico, potrebbe essere il messaggio ideale alla nazione in questi tempi complessi. Lui però non ci casca, da sempre premier solo di se stesso: «Con Aldo Drudi (il suo storico designer, ndr) ci siamo accorti solo dopo che era la festa della Repubblica... A noi piaceva l’idea del tricolore». Che in mano sua non sarà mai propaganda, ma chiamata in piazza semplice e sincera: «Magari adesso un po’ di gente indecisa deciderà di venire a vederci. Mi aspetto una grande atmosfera».
Se la pole si trasformerà in vittoria — che qui gli manca da 10 anni — vedremo. Intanto la zampata dice che il fenomeno è ancora vivo, anzi vivissimo. L’obiettivo è «un podio, che qui è speciale. Ma vanno forte in tanti. Conterà essere nel gruppo e provarci». Sereno, sciolto, senza battaglie ideologiche da sostenere. A 39 anni, quando la maggior parte degli atleti se ne sta ormai davanti al caminetto a ricordare, non avrebbe senso: «Io a chi mi dà del vecchio e del bollito penso soprattutto quando faccio schifo. Lì mi viene da dire: oh, magari hanno ragione... Ma quando vado bene così, sono contento e ho solo pensieri positivi...». Lo sberleffo del campione è tornato al potere. E chissenefrega se sarà solo per un indimenticabile sabato di giugno. Il Biondo non ha più niente da dimostrare a nessuno.
La marea gialla
«Nel giro d’onore ho rallentato apposta Volevo godermi i tifosi, dire ciao a tutti quanti»