Ambiente e industria
Taglio ai sussidi da 17 miliardi
Gli incentivi alla mobilità pulita sono uno dei cavalli di battaglia del M5S. Non solo per ridurre le emissioni inquinanti, ma anche per recuperare un po’ di risorse con le quali finanziare alcune riforme, a cominciare da quella delle tasse. Da recuperare su quel fronte ci sarebbero almeno 17 miliardi di euro, tanto valgono i sussidi ambientalmente «dannosi» previsti dalle leggi italiane e censiti dal ministero dell’ambiente, e che l’alleanza giallo-verde vuole aggredire.
Solo lo sconto fiscale del gasolio rispetto alla benzina vale 4,9 miliardi di euro l’anno, e quello è uno dei primi incentivi nel mirino. Il diesel è in abbandono (la Fiat ha appena annunciato l’addio alla produzione nel 2021) ed il particolato delle sue emissioni è più dannoso per la salute umana benzina di per quanto l’effetto non serra. lo siano Nelle quelle grandi della città europee il superamento dei limiti massimi delle emissioni è costante, e adesso cominciano a fioccare anche le procedure d’infrazione, con tanto di sanzioni pecuniarie, da parte della
Commissione Ue. Mentre gli obiettivi di Kyoto e Parigi si allontanano. Spazio, dunque, alle vetture elettriche ed ibride, con «incentivi finanziari» per l’acquisto a fronte della rottamazione delle vecchie auto, e alle colonnine per la ricarica. Il bonus potrebbe avvicinarsi a quello francese, 6 mila euro per ogni auto pulita.