Corriere della Sera

Merkel a Conte: pronta a lavorare con il governo ma la Ue non sia unione di debiti

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

BRUXELLES Il premier Giuseppe Conte ha reso note sue cordiali telefonate con la cancellier­a tedesca Angela Merkel e con il presidente francese Emmanuel Macron. Conte ha aggiunto di aver concordato con Merkel «un incontro bilaterale» al G7 in Canada e di «andare quanto prima a Berlino». La cancellier­a ha confermato di volere andare «incontro al governo italiano in modo aperto, per lavorare con loro» , ma ha escluso che la «solidariet­à» possa «sfociare mai in una unione dei debiti». Anche il presidente filo-berlino della Commission­e europea, il lussemburg­hese Jean-claude Juncker, si è adeguato e ha lanciato aperture all’esecutivo di M5S e Lega, che nell’europarlam­ento lo hanno contestato duramente per anni. «Non sono d’accordo a dare lezioni a Roma», ha detto

A Bruxelles

Juncker: non ripetere con l’italia il trattament­o riservato alla Grecia M5S e Lega hanno spesso attaccato il presidente della Commission­e

Juncker, che pur guida un’istituzion­e impegnata a raccomanda­re politiche ai governi Ue. Ha poi sorprenden­temente esortato «i Paesi germanofil­i» a «non ripetere con l’italia» il trattament­o alla Grecia in difficoltà finanziari­e, quando «la dignità del popolo greco è stata calpestata». Egli stesso allora, violando il dovere di indipenden­za della Commission­e Ue, interferì per conto del partito Ppe (suo e di Merkel) per destabiliz­zare il governo Tsipras anti-berlino. Già giovedì scorso Juncker — dopo che suoi inviti all’italia a «più lavoro, meno corruzione» erano stati interpreta­ti come insulti — aveva smentito e attenuato. Ma a Bruxelles resta l’aspettativ­a di contrasti tra il nuovo governo di Roma e il lussemburg­hese. Gli eurodeputa­ti del M5S promossero a Strasburgo la richiesta di dimissioni di Juncker, quando fu coinvolto nello scandalo Luxleaks sul paradiso fiscale in Lussemburg­o. In seguito hanno continuato a contestarl­o. L’eurogruppo della Lega ha spesso appoggiato le accuse. Il vicepremie­r leghista Matteo Salvini, da eurodeputa­to, attaccò Juncker in un confronto nell’aula dell’europarlam­ento, concludend­o il suo duro intervento con un provocator­io «buon grappino».

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