«La mia bruttina ha cancellato la parola zitella»
C’era una volta La bruttina stagionata, la professoressa Mariolina Labruna, uscita dalla penna di Carmen Covito, che ribaltò il cliché della zitella quarantenne triste e un po’ borderline, facendone una seduttrice ironica e giocosa.
Carmen Covito, come è cambiata la situazione delle single a distanza di 26 anni? Sono più felici?
«La parola “zitella” non si sente più. L’autonomia della donna nella cultura occidentale è un concetto acquisito, una scelta o comunque una condizione che non si fa più pesare alle donne. Non c’è più nessuno che chieda a una single: “Quando ti sposi?”».
Tuttavia anche il passaggio da zitella a single non è stato indolore.
«All’inizio ne è stato tracciato un ritratto negativo, abbastanza egoistico».
E non è più così?
«Vedo ragazze molto assertive circa il proprio status. Non solo non mettono al primo posto il matrimonio, ma hanno anche il coraggio di dire che non vogliono necessariamente dei figli. Il che risulta ancora più scandaloso».
Certo, il fatto che la nostra società non aiuti particolarmente le mamme non è incoraggiante per chi ha delle aspirazioni personali.
«Non vedo incoraggiamenti, vedo piuttosto minacce di qualche passo indietro cui, come donne, dobbiamo opporci».
A cosa si riferisce?
«Ai femminicidi ad esempio. Un fenomeno sempre esistito che le denunce delle donne stanno aiutando a portare alla luce, esattamente come fu per gli stupri. Su questo punto non bisogna arretrare».