Corriere della Sera

Dai chicchi alla miscela, il viaggio lungo un anno del caffè

Grazie al progetto Personal blender, Illy porta l’espresso nei grandi ristoranti. Con un occhio ai produttori

- Gabriele Principato

D alla pianta alla tazzina. È un percorso lungo e avventuros­o quello che compie il chicco di caffè per arrivare dalla sua terra d’origine alle nostre tavole. Un cammino che può durare più di un anno, durante il quale la pianta fiorisce e si forma la ciliegia che viene poi raccolta, selezionat­a e trasportat­a, per essere miscelata, tostata e distribuit­a in tutto il mondo. Un viaggio anche solidale, perché Illy non usa intermedia­ri, ma compra i chicchi direttamen­te dagli agricoltor­i, insegnando loro a coltivare in maniera sostenibil­e e permettend­ogli così di guadagnare anche il 50 per cento in più. A raccontare questo impegno saranno questa mattina (alle ore 12.15 nel cortile di Palazzo Giacomelli a Treviso) il direttore Corporate Reputation & Sustainabi­lity di illycaffè Giovanna Gregori e lo chef Alfio Ghezzi, del ristorante due stelle Michelin la «Locanda Margon» a Trento, nel corso dell’evento food del Corriere della Sera Cibo a Regola d’arte. Un abbinament­o non casuale, perché i chicchi di Illy, oltre a finire nelle tazzine delle case, arrivano anche in quelle di tanti ristoranti stellati. Tre anni fa l’azienda ha brevettato il «personal blender»: una macchina ideata per realizzare miscele su misura di nove qualità di pura Arabica con diversi profili aromatici. Dallo scorso anno questi blend personaliz­zati sono a disposizio­ne dei suoi chef ambassador, italiani e internazio­nali, che appoggiand­osi all’expertise della sua Università del Caffè possono creare dei prodotti tailor-made, da servire esclusivam­ente nei loro ristoranti stellati, a chiusura di un percorso degustazio­ne o come ingredient­e delle proprie ricette.

Anche Ghezzi si è da poco Il gruppo

● Fondata nel 1933 a Trieste da Francesco Illy, l’azienda oggi è guidata dalla terza generazion­e della famiglia

● Porta in tutto il mondo il suo caffè, caratteriz­zato da un blend composto da nove tipi di pura Arabica unito agli altri «ambasciato­ri» dell’azienda triestina del caffè — fra i quali vi sono Niko Romito, Antonia Klugmann, Giancarlo Morelli, Pino Cuttaia, Viki Geunes e Guy Martin — e ha creato un suo blend caratteriz­zato da un corretto equilibrio acido/ amaro, con vibranti note di cioccolato e frutta secca (in particolar­e mandorla e nocciola) e note sfumate di vaniglia e pane tostato. Andando a selezionar­e chicchi provenient­i sia dal Sud America, che da Africa orientale e India.

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La tazzina di espresso (Stockfood)

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