La leghemoglobina di soia al vaglio delle autorità Usa
La leghemoglobina di soia ha superato molti test nei laboratori dell’azienda che produce l’hamburger impossibile: è stata data ai topi in quantità 200 volte superiori a quelle consigliate nell’uomo, per esempio, senza che diventasse tossica.
Pat Brown, l’inventore, ha chiesto tuttavia alla Food and Drug Administration statunitense di pronunciarsi in maniera ufficiale su questo ingrediente chiave della polpetta, dichiarandola ufficialmente sicura per il consumo umano e non in grado di provocare allergie. A oggi la richiesta è «pendente» negli uffici della Fda, ma chi volesse provare un hamburger vegano molto simile senza incontrare l’eme biotecnologico potrebbe provare la «beyond meat», una «oltre-carne» che negli Usa viene venduta in circa 25 mila negozi di tutto il Paese: qui le proteine arrivano dai piselli e dalla soia (ma c’è anche «the beast», l’hamburger senza soia per gli allergici) e il rossore più o meno accentuato da un estratto di barbabietole, mentre gli altri ingredienti sono sempre gli stessi e ci sono perciò vitamine, minerali, oli vegetali per la parte grassa. Questo prodotto viene venduto sotto forma di hamburger, carne macinata e straccetti di pollo; da inizio anno si trova anche come salsicce. Il risultato alla vista è molto simile al burger impossibile, ma in questo caso la finta carne è un po’ meno succulenta; forse perché è davvero l’eme a dare al mix quel tocco di sapore in più che lo fa sembrare così «carnoso».
Ingegneria genetica
Il gene che la sintetizza è aggiunto a un lievito che la produce e da cui poi si estrae