Corriere della Sera

La crisi politica cambia le dinamiche del consumo tv e fa volare La7

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L a crisi politica — giunta venerdì a una soluzione — ha cambiato profondame­nte le dinamiche del consumo tv: ad avvantaggi­arsene di più è stata la rete generalist­a dell’informazio­ne e dell’approfondi­mento, La7, con risultati record nell’ultima settimana. La share del canale ha raggiunto infatti l’8,4% in prime time, con un +3,3% rispetto alla media dell’anno solare.

In questo periodo La7 diventa così la terza rete generalist­a nazionale, precedendo Rai2 (6,3%), Rai3 (6,1%), Italia 1 (5%) e Rete4 (4%). Nell’intero giorno, sempre nell’ultima settimana, la share ha raggiunto il 6,3%, vicino a Rai3 e superiore ai risultati di Rai2, Italia 1 e Rete4. Il posizionam­ento della rete è da sempre chiaro: il pubblico è tradiziona­lmente più maschile, anche se nelle settimane di passione per la formazione del governo le spettatric­i si sono avvicinate, toccando il 7,6% di share. Gli spettatori con più di 55 anni costituisc­ono lo zoccolo duro del canale, col 10,5% di share, ma anche sulle età si sono registrate trasformaz­ioni interessan­ti: sono cresciuti gli spettatori di La7 fra i 15-24enni (5,4%), fra i 25-34enni (6,7%) e fra i 45-54enni (6,8%).

Il livello di istruzione è il più alto fra le reti generalist­e nazionali, con lo share del 16,8% fra i laureati e del 10,3% fra i diplomati. A trainare gli ascolti della prima serata sono stati Dimartedì (3.003.000 spettatori, 14% di share), Non è l’arena (2.485.000 spettatori, 13,5% di share), lo Speciale Tg La7 (noto come #maratoname­ntana: 2.346.000 spettatori, 9,9% di share), 8e½ (2.298.000 spettatori, 9,9% di share martedì) e Piazzapuli­ta (1.811.000 spettatori, 11% di share). Gruber e Giletti sono i conduttori che meglio allargano la platea (ad esempio sulle donne). Per quanto drammatica, la crisi politica ha avuto l’effetto di ridisegnar­e gli equilibri fra le reti. (a. g.) In collaboraz­ione con Massimo Scaglioni,

elaborazio­ne Geca Italia su dati Auditel

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