Corriere della Sera

Governo, scoppia il caso flat tax «Prima le imprese, famiglie nel 2020»

L’economista della Lega Alberto Bagnai scatena le polemiche. Diviso il Carroccio. Il Pd: copiano

- Lorenzo Salvia

Il caso nasce dalle parole ROMA di Alberto Bagnai, senatore della Lega, in corsa per un posto da sottosegre­tario, forse proprio all’economia: «Mi sembra ci sia un accordo — dice intervista­to da Agorà, su Raitre — per far partire la flat tax sui redditi di impresa a partire dall’anno prossimo. Il primo anno per le imprese e poi dal secondo anno si prevede di applicarla alle famiglie». Non un dettaglio. Rispetto alle attese, la flat tax, la riforma bandiera della Lega entrata nel contratto di governo, verrebbe rinviata di un anno. Passano alcune ore prima che dalla Lega correggano il tiro. La linea ufficiale è che dal 2019 la riforma fiscale su due aliquote — 15% e 20% — riguardi anche le famiglie. Cosa è successo, allora?

Non si tratta di una riforma semplice. E non solo per le coperture, cioè il minor gettito fiscale che in ogni caso andrebbe compensato con altre entrate, tagliando le spese, oppure con un aumento del deficit. Per questo è probabile che la flat tax venga introdotta per tappe successive. Perde quota l’ipotesi di applicarla nel primo anno ai soli redditi aggiuntivi rispetto all’anno precedente, per far emergere l’evasione fiscale. Mentre si rafforza l’idea di cominciare dalle famiglie numerose, con almeno 3 o 4 figli. Un meccanismo complesso, non facile da mettere a punto in tempo per la Legge di Bilancio, da approvare entro fine anno.

Sulle imprese il percorso è più semplice perché, anche se con aliquote più alte, la flat tax c’è già. L’ires, l’imposta sul reddito delle società, è stata ridotta dal 27,5 al 24% dal governo Renzi. Mentre dall’anno prossimo, per le piccole imprese, arriverà l’iri, sempre flat, cioè fissa al 24%. Per questo il segretario reggente del Pd Maurizio Martina parla di «presa in giro» e dice che «Lega e M5S fanno finta di non sapere che abbiamo già fatto noi». È vero che per le imprese il principio della tassa piatta c’è già. Ma è anche vero che, almeno secondo le indicazion­i del contratto di governo, le aliquote sarebbero più basse di quelle attuali: 15% e 20% contro il 24% che ci sarebbe senza interventi.

Critiche anche da Forza Italia, che in campagna elettorale aveva proposto una flat tax con aliquota più alta, al 23%: «Sono chiacchier­e che già disattendo­no il loro contratto — dice Renato Brunetta — si stanno già suicidando».

Ires e Iri

L’ires è stata ridotta lo scorso anno dal 27,5 al 24%. L’iri per i piccoli al 24% dal 2019

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Sul canale economia del sito del Corriere della Sera gli approfondi­menti sulla riforma del Fisco allo studio Corriere.it

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