Conte debutta in Aula Il primo messaggio è diretto all’europa
Il premier indicherà anche le scadenze del programma
ROMA Sarà un esordio parlamentare, oltre al primo vero discorso politico di Giuseppe Conte. Alle 12 in Senato, e poi alla Camera, dove l’intervento verrà solo presentato per restare agli atti, il nuovo presidente del Consiglio chiederà la fiducia per il governo. I punti salienti saranno quelli contenuti nel programma siglato da Lega e 5 Stelle, in primo luogo la riforma della legge Fornero, dunque il tema pensioni, e il reddito di cittadinanza. La parola chiave, fanno sapere i suoi collaboratori, sarà cambiamento, rottura con il passato, politiche di stampo diverso, a cominciare dal carcere duro per i grandi evasori.
Di sicuro sarà interessante vedere all’opera per la prima volta Giuseppe Conte davanti a più di 300 senatori, sarà il primo impatto fra l’aula e il nuovo capo del governo, e sarà anche il primo confronto, nel dibattito che ne seguirà, fra la maggioranza e i partiti che stanno all’opposizione, da Forza Italia al Pd.
Il premier ha lavorato fino a tarda sera. Lo stesso Conte ha postato in «tempo reale» una foto che lo ritrae al lavoro nel suo ufficio a palazzo Chigi. «Domani sarà un giorno importante in cui il Parlamento sarà chiamato a dare la fiducia al governo del cambiamento. A domani !», il suo commento alla foto.
Una buona parte del discorso sarà dedicata all’europa, al fatto che abbiamo il diritto di chiedere delle riforme, visto che abbiamo contribuito a fondarla. L’ambizione è quella di riuscire a contare di più rispetto al passato, di essere maggiormente presenti ai tavoli istituzionali della Ue, di riuscire a dettare almeno una parte dell’agenda delle riforme, a cominciare dal tema degli immigrati e dal fatto che maggiore sicurezza e controllo, sul nostro territorio, può anche significare un contributo finanzia- rio europeo, visto che la Merkel, come altri esponenti europei, ammette apertamente che sul tema siamo stati in qualche modo abbandonati da Bruxelles e dai principali partner.
Il programma, è una tentazione che circolava ieri pomeriggio, potrebbe essere declinato per step, con tempi precisi di attuazione, seppur nei limiti delle disponibilità della finanza pubblica e delle regole del bilancio. Se Conte si spingerà sino a dare delle scadenze, ad esempio su flat tax, immigrazione, pensioni, reddito di cittadinanza, sicuramente farà discutere, nel bene e nel male.
Di sicuro ci saranno altri temi
I grandi evasori
La tentazione di un piano per gradi: tra i temi, il carcere duro per i grandi evasori
discussi in queste settimane, contenuti nel contratto di governo e anticipati ieri da Palazzo Chigi: il superamento del regolamento di Dublino, che riguarda i rifugiati; ci sarà un focus su semplificazione amministrativa e deburocratizzazione, un passaggio sugli appalti, sulla necessità di farli ripartire, nel segno della legalità e delle regole.
Su giovani e lavoro si farà riferimento alla Costituzione, al primo articolo della Carta, declinando le promesse elettorali: ovvero un maggiore sostegno a chi oggi è ai margini della società, ma allo stesso tempo, come ha chiesto la Lega, intrecciando l’obiettivo di una maggior reddito sociale per gli incapienti con la garanzia di impegno e responsabilità da parte di chi saranno i destinatari. Ovviamente non potrà mancare un accenno all’euro e in questo caso il canovaccio appare già scritto: vogliamo restare dentro il sistema monetario, ma vogliamo anche cambiarlo.