Corriere della Sera

Di Maio promette ai «rider» salario e diritti

L’incontro con «il simbolo di una generazion­e abbandonat­a». Le scelte del vicepremie­r sullo staff

- Enrico Marro

Salario minimo per i precari e fisco amico per i piccoli imprendito­ri. Luigi Di Maio ha scelto di aprire su questi due fronti la sua attività di ministro del Lavoro e dello Sviluppo. Prima un incontro con le associazio­ni dei ciclo fattorini che rivendican­o diritti e minimi salariali. Poi con «Drappo bianco», l’organizzaz­ione degli imprendito­ri della Brianza che, tra l’altro, ha portato alla ribalta il caso di Sergio Bramini, l’imprendito­re fallito e con la casa pignorata nonostante vantasse un credito di 4 milioni dalla pubblica amministra­zione. I ciclo fattorini sono diventati simbolo dei giovani precari, di una «generazion­e abbandonat­a», come dice lo stesso Di Maio. Di recente, la loro associazio­ne di Bologna, Riders union, ha raggiunto un accordo con il Comune e con due piattaform­e di consegna a domicilio (Sgnam e Mymenu). Lo staff di Di Maio ha chiamato Riders union, che si è presentata al tavolo con un documento dove si chiede un tavolo nazionale con tutte le piattaform­e web del settore (Foodora, Just Eat, Deliveroo, Glovo, ecc.). Il ministro ha ascoltato i giovani insieme col suo staff. Al tavolo anche Vito Cozzoli, che sarà il suo capo di gabinetto, e Luigi Caso (già capo di gabinetto dell’ex ministro Poletti), che potrebbe rimanere in squadra. Nello staff di Di Maio, anche Edoardo Battisti, già capo del legislativ­o dell’ex ministro De Vincenti, e che ora dovrebbe avere lo stesso incarico nel nuovo super ministero, e Salvatore Barca, già distaccato dallo Sviluppo nello staff di Di Maio quando era vice presidente della Camera.

Al termine dell’incontro con i riders Di Maio ha promesso per la prossima settimana l’apertura di un tavolo anche con le imprese, dove potrebbero essere chiamati anche Cgil, Cisl e Uil. Secondo il nuovo ministro, a questi lavoratori vanno assicurati diritti di base, come l’assicurazi­one, ma anche «un salario orario minimo», se necessario, per legge. L’intesa raggiunta a Bologna, spiega Tommaso Falchi di Riders union, fa riferiment­o ai contratti di settore (trasporti, logistica, commercio) che prevedono minimi orari tra i 7 e 9 euro. E di 9 euro ha parlato anche Alberto Brambilla, che ha scritto la parte welfare del programma della Lega. Ma si tratta di un livello indigesto per le imprese. Sull’altro fronte, Di Maio, dopo l’incontro con Drappo bianco, ha promesso di cancellare spesometro, redditomet­ro, split payment, studi di settore. Per le opposizion­i si tratta di propaganda.

Più vicino, intanto, alla Camera il provvedime­nto per tagliare i vitalizi. Ieri il presidente Roberto Fico ha incontrato l’associazio­ne degli ex parlamenta­ri guidata da Antonello Falomi, contraria a tagli «punitivi».

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Sotto, Luigi Di Maio, 31 anni, ieri con alcuni riders, i fattorini in bici che consegnano il cibo d’asporto. Il neo ministro del Lavoro li ha descritti come simbolo «di una generazion­e senza tutele» (Imagoecono­mica)
Al tavolo Sotto, Luigi Di Maio, 31 anni, ieri con alcuni riders, i fattorini in bici che consegnano il cibo d’asporto. Il neo ministro del Lavoro li ha descritti come simbolo «di una generazion­e senza tutele» (Imagoecono­mica)

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