Di Maio promette ai «rider» salario e diritti
L’incontro con «il simbolo di una generazione abbandonata». Le scelte del vicepremier sullo staff
Salario minimo per i precari e fisco amico per i piccoli imprenditori. Luigi Di Maio ha scelto di aprire su questi due fronti la sua attività di ministro del Lavoro e dello Sviluppo. Prima un incontro con le associazioni dei ciclo fattorini che rivendicano diritti e minimi salariali. Poi con «Drappo bianco», l’organizzazione degli imprenditori della Brianza che, tra l’altro, ha portato alla ribalta il caso di Sergio Bramini, l’imprenditore fallito e con la casa pignorata nonostante vantasse un credito di 4 milioni dalla pubblica amministrazione. I ciclo fattorini sono diventati simbolo dei giovani precari, di una «generazione abbandonata», come dice lo stesso Di Maio. Di recente, la loro associazione di Bologna, Riders union, ha raggiunto un accordo con il Comune e con due piattaforme di consegna a domicilio (Sgnam e Mymenu). Lo staff di Di Maio ha chiamato Riders union, che si è presentata al tavolo con un documento dove si chiede un tavolo nazionale con tutte le piattaforme web del settore (Foodora, Just Eat, Deliveroo, Glovo, ecc.). Il ministro ha ascoltato i giovani insieme col suo staff. Al tavolo anche Vito Cozzoli, che sarà il suo capo di gabinetto, e Luigi Caso (già capo di gabinetto dell’ex ministro Poletti), che potrebbe rimanere in squadra. Nello staff di Di Maio, anche Edoardo Battisti, già capo del legislativo dell’ex ministro De Vincenti, e che ora dovrebbe avere lo stesso incarico nel nuovo super ministero, e Salvatore Barca, già distaccato dallo Sviluppo nello staff di Di Maio quando era vice presidente della Camera.
Al termine dell’incontro con i riders Di Maio ha promesso per la prossima settimana l’apertura di un tavolo anche con le imprese, dove potrebbero essere chiamati anche Cgil, Cisl e Uil. Secondo il nuovo ministro, a questi lavoratori vanno assicurati diritti di base, come l’assicurazione, ma anche «un salario orario minimo», se necessario, per legge. L’intesa raggiunta a Bologna, spiega Tommaso Falchi di Riders union, fa riferimento ai contratti di settore (trasporti, logistica, commercio) che prevedono minimi orari tra i 7 e 9 euro. E di 9 euro ha parlato anche Alberto Brambilla, che ha scritto la parte welfare del programma della Lega. Ma si tratta di un livello indigesto per le imprese. Sull’altro fronte, Di Maio, dopo l’incontro con Drappo bianco, ha promesso di cancellare spesometro, redditometro, split payment, studi di settore. Per le opposizioni si tratta di propaganda.
Più vicino, intanto, alla Camera il provvedimento per tagliare i vitalizi. Ieri il presidente Roberto Fico ha incontrato l’associazione degli ex parlamentari guidata da Antonello Falomi, contraria a tagli «punitivi».