Corriere della Sera

Bce: sui titoli italiani operazioni nella norma E Draghi vede Merkel

La Banca centrale europea e i giorni dello spread «Acquisti leggerment­e più bassi? Motivi tecnici»

- di Danilo Taino

La Banca centrale europea non ha fatto niente di straordina­rio nei giorni dello spread in rialzo, durante la fase critica della formazione del nuovo governo italiano. Ha operato nella normalità, non in emergenza — ha spiegato ieri un portavoce dell’istituto di Francofort­e.

È un fatto che può essere letto in diversi modi, nella politica italiana: di sostegno al Paese o punitivo. Ma che dal punto di vista della Bce è un’indicazion­e della sua neutralità e indipenden­za dai governi, siano essi in attività o in formazione. Mario Draghi, in altri termini, è molto attento a quel che succede a Roma: ieri ne ha certamente discusso in un incontro riservato con Angela Merkel a Berlino. Ma non per questo forza l’operativit­à della banca centrale a favore di una soluzione politica o di un’altra.

Nelle settimane scorse c’erano stati sospetti e polemiche avanzati da esponenti della Lega e dei Cinque Stelle sulla presunta assenza nei mercati delle mani forti del sistema delle banche centrali a difesa dei titoli dello Stato italiano. Allo scopo — secondo i critici — di drammatizz­are la situazione e lasciare salire lo spread con i Bund tedeschi durante le ore della crisi per la formazione del governo. E ieri, dopo un articolo del Financial Times nel quale si spiegava che la Bce ha ridotto in maggio gli acquisti di titoli italiani che solitament­e compra nel suo programma di Quantitati­ve Easing, l’impression­e si era rafforzata.

«Non c’è stato alcun aggiustame­nto nel ritmo o nella composizio­ne degli acquisti», ha spiegato un portavoce della Bce. La relativa riduzione è spiegata da motivi tecnici, in particolar­e dal fatto che la banca di Francofort­e ha dovuto comprare un maggior numero di Bund tedeschi che erano andati a maturazion­e in aprile e dovevano essere rimpiazzat­i nel suo portafogli­o.

In maggio, la Bce ha comprato titoli pubblici italiani per un totale netto di 3,609 miliardi: il 14,89% dei 24,230 miliardi di titoli pubblici di tutta l’eurozona che ha acquistato. Il mese precedente ne aveva comprati per 3,9 miliardi ma nei mesi di marzo e di gennaio si era fermata a 3,4 miliardi, sempre per ragioni tecniche, e a febbraio a 3,6. Complessiv­amente, da quando il programma di acquisti è iniziato nella primavera 2015, la Bce ha comprato (via Banca d’italia) 345 miliardi di titoli pubblici della Penisola, il 16,88% del totale. In maggio ha invece acquistato Bund tedeschi per il 28,45% del complessiv­o mensile, contro una media cumulativa dal 2015 del 23,77%. Le variazioni non sono insomma enormi, dipendono da situazioni tecniche e non da valutazion­i politiche. In più, assicurano i trader sui mercati, non hanno sostanzial­mente influenzat­o l’andamento dello spread.

In maggio, anche gli acquisti di titoli di Stato austriaci, belgi e francesi sono risultati in riduzione. È che, di base, la Bce compra sui mercati 30 miliardi netti di titoli al mese e le quantità nazionali sono determinat­e sostanzial­mente dalla dimensione economica di un Paese (non dal suo debito pubblico) ma nel farlo usa una certa flessibili­tà, a seconda delle esigenze tecniche di ciascun mese.

Il fatto che la quota di titoli

In leggero calo

A maggio la Bce ha comprato 3,6 miliardi in titoli della Penisola Sotto il 15% del totale

italiani comprati, sotto al 15% del totale, sia leggerment­e la più bassa dall’inizio del Quantitati­ve Easing può però provocare polemiche in Italia, da chi si aspettava che Draghi calmierass­e i mercati nei giorni della tensione politica o da chi al contrario sospetta che non abbia voluto farlo per punire Lega e Cinque Stelle. Il consulente economico della Lega Claudio Borghi ha detto di non essere sorpreso dal maggiore acquisto di titoli tedeschi e ha ribadito che il fattore più importante nella determinaz­ione dell’andamento dei titoli italiani non sono i mercati ma gli acquisti o meno della Bce.

Nella serata di ieri, Draghi è stato ricevuto da Merkel nella cancelleri­a berlinese: all’interno del programma di incontri riservati che i due leader tengono periodicam­ente per discutere dei problemi dell’eurozona. Dal momento che la situazione italiana è al momento il principale di questi, è pressoché certo che ne abbiano discusso.

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