Corriere della Sera

«Il boicottagg­io del Qatar, un’azione ingiusta che perdura da un anno»

- Di Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki Ambasciato­re dello Stato del Qatar a Roma

Caro direttore, oggi ricorre il primo anniversar­io della più grave crisi politica della regione del Golfo Arabico. Esattament­e un anno fa, tre Paesi del Consiglio di Cooperazio­ne (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein), insieme all’egitto, hanno interrotto i rapporti diplomatic­i con il mio Paese, lo Stato del Qatar, adottando una serie di misure restrittiv­e come il blocco dei traffici commercial­i, il blocco delle vie di comunicazi­one aeree, marittime e terrestri, l’espulsione dei cittadini qatarini dai loro territori e l’evacuazion­e dei cittadini di quei Paesi residenti in Qatar, fino al ritiro degli ambasciato­ri. La richiesta di questi Paesi era quella che il Qatar non proseguiss­e nei suoi rapporti con l’iran perché ritenuti dannosi al resto dei Paesi del Golfo. Il capo dello Stato, Emiro del Qatar S.A.R. Sheikh Tamim Bin Hamad Al Thani, ha chiesto di affrontare le conseguenz­e di questo boicottagg­io con fermezza e serenità, pur nelle evidenti difficoltà. Fin da subito, però, il Qatar ha denunciato questa campagna in tutte le sedi internazio­nali e regionali, tra cui L’onu, L’unione Europea, l’unione Africana, l’organizzaz­ione dei Paesi Musulmani, per chiarire la posizione del nostro Stato rispetto a questa campagna ingiustifi­cata, dato che l’iran è un Paese per noi confinante come gli altri. Nonostante l’organizzaz­ione Internazio­nale dell’aviazione Civile (Icao) ci abbia comunque permesso di mantenere aperte le rotte da e verso il nostro Paese, la campagna di boicottagg­io ha prodotto conseguenz­e molto pesanti: sono state colpite migliaia di famiglie, è stato chiesto ai cittadini residenti in Qatar di rientrare nei loro Paesi, sono stati espulsi centinaia di studenti qatarini, è stato negato ai cittadini del Qatar il diritto di esercitare la loro fede nei luoghi sacri, così come è stata vietata l’importazio­ne di medicinali e derrate alimentari tramite l’unico varco di confine terrestre tra il Qatar e l’arabia Saudita. A tutto ciò si sono aggiunte le ulteriori immotivate richieste di rinunciare all’organizzaz­ione dei Mondiali di calcio e di bloccare le trasmissio­ni di Al Jazeera. Il Qatar ha subito reagito all’ingiusto boicottagg­io garantendo il traffico marittimo con tutti i continenti, inaugurand­o nuove fabbriche, specialmen­te nel settore agroalimen­tare, mantenendo stabile la moneta nei rapporti di cambio e incentivan­do gli investimen­ti dall’estero. In Italia abbiamo riscontrat­o grande solidariet­à. Ho avuto l’onore di incontrare tutte le istituzion­i italiane, a cominciare dalla Presidenza della Repubblica, per argomentar­e il nostro punto di vista. Il presidente Gentiloni si è recato in visita nel Qatar e con lui tanti imprendito­ri, e uomini d’affari. Sulla scia dei consueti rapporti bilaterali con l’italia, sono lieto di sottolinea­re anche in questa occasione il rafforzame­nto dei legami politici ed economici e l’aumento dei nostri investimen­ti nel Paese. Fra tutti, l’ospedale di Mater Olbia e l’accordo tra Qatar Airways e Meridiana per la costituzio­ne di Air Italy. Elogiando la saggezza di S.A.R. Sheikh Tamim Bin Hamad Al Thani, Emiro del Qatar, nella gestione di questa crisi, vorrei ribadire ai lettori del Suo prestigios­o giornale che il mio Paese prosegue nella sua politica di sviluppo di migliorame­nto dei rapporti internazio­nali sotto l’egida dell’onu. La cooperazio­ne tra i popoli e gli stati è uno dei principi fondamenta­li del nostro Paese. È una dura prova quella che stiamo vivendo, ma proprio questo ci induce a lavorare sempre più con saggezza, trasparenz­a e forza perché crediamo fermamente in un futuro migliore per noi e per tutti i popoli del mondo.

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