Corriere della Sera

Tokyo-california. A nuoto

Il 51enne francese Lecomte, che nel ‘98 attraversò l’atlantico: «Starò in acqua 8.851 chilometri per denunciare l’inquinamen­to»

- Giappone (Foto Gino Kalkanoglu) Francesco Giamberton­e

La scheda

● La lotta all’inquinamen­to e la difesa dei mari: è il senso della Tokyo 8.851 km la distanza Giornata mondiale dell’ambiente (che si celebra oggi) e della Giornata mondiale degli Oceani, prevista l’8 giugno San Francisco

● Entrambi gli appuntamen­ti sono sostenuti dall’onu. Quello odierno promuove «la lotta alla plastica monouso», già nel mirino di molte associazio­ni ambientali­ste che denunciano come ogni anno vengano riversati nelle acque marine di tutto il globo «otto milioni di rifiuti plastici»

● La difesa degli oceani è anche il tema centrale dell’appuntamen­to mondiale di venerdì che verterà sulle conseguenz­e globali dell’aumento di CO2, per il 30 per cento assorbita dagli oceani con grave danno per gli habitat naturali

● Anche la «Biggest Swim» del nuotatore francese Benoît Lecomte — la sua traversata da Tokyo alla California — fa parte di una serie di iniziative a difesa dei mari Sulla spiaggia di Quiberon, toccando il suolo francese dopo 73 giorni passati a nuotare tra le onde dell’oceano Atlantico, Benoît Lecomte, commosso e stremato, aveva fatto una promessa a se stesso: «Mai più». Mai più avrebbe ritentato l’impresa folle di attraversa­re un oceano sospinto solo dalla forza del suo corpo e delle correnti: dieci Usa settimane a sbracciare tra le acque (spesso gelide) dell’atlantico, dal Massachuse­tts alla costa della Bretagna, accompagna­to solo da una barca in cui riposarsi tra una giornata di nuoto e l’altra. Una pazzia (mai tentata prima) a fin di bene: raccoglier­e fondi per la ricerca sul cancro, la malattia che aveva ucciso suo padre sette anni prima. Ma dopo una crisi emotiva, un infortunio al braccio, decine di bruciature di medusa e la paura di uno squalo che lo aveva seguito per 5 giorni, alla fine Ben Lecomte ci era riuscito, unico nella Storia: aveva attraversa­to un oceano a nuoto, e non ci avrebbe riprovato mai più.

Era il settembre del 1998. Pochi giorni dopo, l’allora 31enne rappresent­ante dell’american Airlines, seduto nel salotto televisivo di Oprah Winfrey, asciutto, pettinato e incravatta­to, era già deciso a tradire la parola data. «Ho bisogno di nuove sfide, di spingermi oltre», ammise davanti alla presentatr­ice che lo guardava come fosse matto. Vent’anni più tardi, Ben — che ora ne ha 51 — è pronto per una sfida ancor più complicata: solcare l’oceano Pacifico.

Dopo una lunga preparazio­ne e un paio di rinvii, Lecomte partirà oggi da Tokyo e arriverà (si spera) a San Francisco tra circa sei mesi. Si è allenato in California ma farà la strada opposta: nuotare contro le correnti oceaniche sarebbe stato troppo anche per uno che trova piacere nella fatica sovraumana. Lungo gli 8.851 chilometri che dovrà percorrere, quasi il doppio dell’avventura di 20 anni fa, indosserà una muta ultra-tecnica, pinne, occhialini, boccaglio e vari accessori elettronic­i (dal rilevatore di battiti al vitale braccialet­to magnetico per tenere lontani gli squali) e sarà scortato da un gommone e da una barca su cui dormirà. A bordo ogni sera sarà riabbracci­ato da un equipaggio di 12 persone tra marinai, ricercator­i e medici pronti a offrirgli quelle 8 mila calorie di cui avrà bisogno dopo aver nuotato, secondo i piani, per circa 8 ore al giorno. Il tempo che un uomo comune trascorre in ufficio, Ben lo passerà a sfiancarsi in mare aperto.

Non c’è solo un delirio sportivo al limite del masochismo dietro «The Longest Swim», la nuotata più lunga di sempre: il progetto, sostenuto dalla Nasa e da 27 organizzaz­ioni impegnate su sfide ambientali, vuole combattere la piaga della plastica che inquina gli oceani. Soprattutt­o nella parte settentrio­nale del Pacifico dove si trova il «Great Garbage Patch», una concentraz­ione d’immondizia galleggian­te che si estende su un’area grande come il Texas. Lecomte ci nuoterà in mezzo, mentre dall’imbarcazio­ne raccoglier­anno dati e campioni per una dozzina di studi scientific­i. Nel 2019 uscirà un documentar­io sull’impresa di Ben. L’ultima, fino al prossimo «mai più».

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Benoît Lecomte oggi ha 51 anni, vent’anni fa nuotò per 72 giorni attraverso l’atlantico per raccoglier­e fondi da destinare alla ricerca sul cancro, che gli aveva portato via il padre
Atleta estremo Benoît Lecomte oggi ha 51 anni, vent’anni fa nuotò per 72 giorni attraverso l’atlantico per raccoglier­e fondi da destinare alla ricerca sul cancro, che gli aveva portato via il padre

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