Corriere della Sera

Bayer, dopo la fusione via il marchio Monsanto Scure di S&P sul rating

- Di Corinna De Cesare

L’acquisizio­ne da 66 miliardi di dollari si chiuderà definitiva­mente giovedì prossimo ma Bayer ha già fatto sapere che il marchio Monsanto non esisterà più. Questa la decisione del colosso chimico farmaceuti­co tedesco, dopo aver annunciato un aumento di capitale da sei miliardi di euro per finanziare l’acquisizio­ne del gigante americano di Ogm e pesticidi.

La scelta del nome non arriva a caso. Da anni Monsanto è nel mirino degli ambientali­sti per i suoi prodotti Ogm. Dieci anni fa usciva il documentar­io francese «Il mondo secondo Monsanto» in cui Mariemoniq­ue Robin riepilogav­a tutte le accuse mosse nel corso degli anni contro il gigante Usa. L’ultima, in ordine di ● L’ad di Bayer Werner Baumann. L’acquisizio­ne di Monsanto vale 66 miliardi di dollari e si chiuderà giovedì tempo, sull’utilizzo del glifosato, l’erbicida usato in modo intensivo in agricoltur­a e collegato a effetti cancerogen­i e danni ambientali. «Bayer vuole che crediamo che cambiando il nome risolva i problemi …» ha subito avvisato Greenpeace Rennes su Twitter. «Ascolterem­o coloro che ci criticano e lavoreremo insieme» ha dichiarato Werner Baumann, amministra­tore delegato di Bayer, rispondend­o indirettam­ente alle critiche sull’operazione, considerat­a una della maggiori acquisizio­ni mai realizzate all’estero da una società basata in Germania.

Sul piatto Bayer mette infatti 63 miliardi di dollari, pari a poco meno 54 miliardi di euro, finanziati con un aumento

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Il gruppo

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