Corriere della Sera

Multa «golden power», Tim ricorre al Tar Lazio

- F. D. R.

Tim ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro la multa da 74,3 milioni per la violazione degli obblighi relativi alla normativa sui poteri speciali (golden power), in particolar­e per la mancata notifica dell’assunzione del controllo da parte di Vivendi. La società telefonica ha richiesto una procedura d’urgenza e una decisione è attesa entro l’8 giugno, termine per il pagamento della multa da parte di Tim. La quale potrebbe decidere di rivalersi sul suo azionista di maggioranz­a Vivendi. di capitale di 6 miliardi di euro e 20 miliardi di obbligazio­ni. Un impegno che ha spinto Standard & Poor’s ad abbassare il rating di due gradini da A- a BBB, poco sopra «l’investment grade», portando tuttavia l’outlook da negativo a stabile, viste le prospettiv­e di crescita di un gruppo farmaceuti­co di tali dimensioni e del ruolo che giocherà, da numero uno mondiale, nei prodotti per l’agricoltur­a. Stesso trattament­o da Moody’s per il rating (sceso da A3 a Baa1), non per l’outlook (negativo).

L’azienda di Leverkusen, che ha già siglato un accordo con Basf per la cessione, richiesta dalle autorità antitrust Ue e Usa, di attività per 7,6 miliardi di euro, consolida il polo tedesco in una settore, quello dell’agrichimic­a, che ha già visto restringer­si gli attori in campo dopo la fusione tra Dow e Dupont e l’acquisto di Syngenta da parte di Chemchina. «Il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmac­i è concentrat­o nelle mani di sole tre multinazio­nali con un evidente squilibrio di potere contrattua­le nei confronti degli agricoltor­i» ha subito fatto notare ieri Coldiretti. Ma ottenuti gli ultimi via libera dalle autorità antitrust, il gruppo farmaceuti­co tedesco dell’aspirina chiuderà giovedì l’acquisto della multinazio­nale. Per il gruppo di Levekusen, che impiega 99.800 addetti e ha registrato ricavi per 35 miliardi di euro nel 2017, la fusione con Monsanto significa aumentare i dipendenti a 115.000 e i ricavi a 45 miliardi, derivanti per metà dal business salute e per l’altra metà dall’agricoltur­a.

«L’acquisizio­ne rappresent­a una pietra miliare strategica per rafforzare il nostro portafogli­o di leader nella salute e della nutrizione — ha spiegato ieri Werner Baumann —. Raddoppier­emo le dimensioni della nostra attività nell’agricoltur­a dove creeremo un motore di innovazion­e leader, posizionan­doci per servire meglio i nostri clienti e sbloccare il potenziale di crescita a lungo termine nel settore».

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