Corriere della Sera

La domanda di competenze tecnologic­he aumenterà del 55% in 12 anni

- En. Rib.

Di qui al 2030, si accentuerà la battaglia tra le aziende per reclutare i lavoratori più altamente qualificat­i. Contempora­neamente diminuiran­no i posti di lavoro oggi retribuiti con salari intermedi, perché le competenze cognitive di base saranno meno richieste. Sono alcune delle conclusion­i di uno studio del think tank Mgi di Mckinsey su oltre 3 mila imprendito­ri di sette Paesi compresa l’italia. In particolar­e sono state quantifica­te le ore lavorate al momento attuale in cinque settori, bancarioas­sicurativo, energia, healthcare, manifattur­iero e retail, e si è proiettata la situazione al 2030. Il primo risultato è che la domanda di competenze tecnologic­he, sia quelle avanzate, come la programmaz­ione, che quelle digitali di base, aumenterà del 55% nei prossimi dodici anni. Le ore lavorate in quest’area toccherann­o il 17% del totale, l’11% in più del 2016. Per le competenze sociali ed emotive, come la gestione delle persone, l’aumento della domanda sarà minore (+24%) ma avranno un peso maggiore come ore lavorate (22% del totale). Caleranno la domanda di abilità cognitive di base, tipo la semplice digitalizz­azione di dati, (-15%), e quella di abilità fisiche e manuali (-14%). Quasi il 20% delle aziende interpella­te sono preoccupat­e perché il loro team esecutivo «non dispone di conoscenze sufficient­i per guidare l’adozione dell’automazion­e e dell’intelligen­za artificial­e».

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