Per il festival di Mirandola la memoria si fa in otto
Dal 7 al 10 giugno la manifestazione che indaga sulla qualità di cui era maestro il filosofo Pico
Nella città dell’umanista Pico si svolge una rassegna dedicata alla qualità di cui il filosofo era dotatissimo: il Memoria Festival ritorna anche quest’anno a Mirandola, in provincia di Modena, da giovedì 7 a domenica 10 giugno, promosso dal Consorzio del Festival in collaborazione con l’editore Einaudi. Memoria sì, ma senza confini e senza limiti: non c’è un tema unico per i quattro giorni di incontri, dibattiti e lectio, oltre a spettacoli e mostre, bensì, ed è una caratteristica curiosa della manifestazione, otto «cerchi» tematici intorno a cui si addensano altrettanti nuclei di riflessione, come spiega il presidente del Comitato scientifico della rassegna, Ernesto Franco, direttore editoriale di Einaudi.
«Intanto il festival è organizzato per cerchi — illustra Franco — per un richiamo ai “cerchi della conversazione” di cui parlava un grande filosofo come Ralph Waldo Emerson, cerchi di attenzione che si ampliano a mano a mano: come il sasso in acqua disegna cerchi che si allargano, così la conversazione a poco a poco si allarga e si approfondisce. Un tema che unificasse tutto sarebbe una scusa: a noi interessa la vivacità della memoria, la memoria come potenza dell’uomo, della cultura. E che sia a 360 gradi, cioè in tutte le direzioni possibili, come qualità dell’attività intellettuale, non a 180 gradi, rivolta soltanto al passato».
Così, dopo l’inaugurazione di giovedì 7 nella Tenda della Memoria in piazza della Costituente (alle ore 16), ecco gli otto «cerchi» che si intrecceranno nei giorni della manifestazione e si amplieranno con i contributi dei numerosi ospiti: il primo cerchio si intitola Pico e oltre, e prende le mosse dalla figura del filosofo di Mirandola e dai suoi studi, nell’incontro con Franco Bacchelli, Marco Bertozzi, Maurizio Bonora, Giovanni Sassu (sempre giovedì, alle 21), per «ampliare il cerchio» a Gli umanisti italiani con Massimo Cacciari e Raphael Ebgi (venerdì, alle 17.30), e così via in molti altri incontri.
Il secondo cerchio, su Storia e memoria, incrocia l’ambito del ricordo (ad esempio sulla Shoah, con Sergio Luzzatto, venerdì, alle 10.30) all’ambito dell’anniversario storico, con la conferenza su Il caso Moro, con Miguel Gotor (domenica, alle 15.30), fino a diventare celebrazione, su I Beatles e il ‘68 con Ferdinando Fasce (sabato, alle 18). E a Mnemosyne, dea della memoria che introduce a letteratura e mito, è dedicato il terzo cerchio: incontri su Saffo con Silvia Romani (sabato, alle 16.30), sull’odissea e i suoi eroi con Giulio Guidorizzi (domenica, alle 17.30), sulle sirene nel mito con Elisabetta Moro e Gian Piero Brunetta (domenica, alle 10.30). Ma c’è anche spazio per la letteratura, con i giochi di flashback e memoria del romanzo Divorare il cielo di Paolo Giordano (Einaudi), nel reading di domenica (alle 11.30).
E si continua con l’ambito scientifico (Memoria, scienza e medicina, quarto cerchio), che tra i vari incontri propone anche La memoria dell’universo con Guido Tonelli e Giovanni Caprara (sabato, alle 15.30). Gli altri filoni sono dedicati ai Dialoghi a due voci sui temi d’attualità come ad esempio la memoria nella politica), con Ferruccio de Bortoli e Piero Fassino (domenica, alle 18); e agli incontri Viva voce dove avranno spazio esperienze tra reading e testimonianza, ad esempio su Fabrizio de André, con Dori Ghezzi, Giordano Meacci e Francesca Serafini (venerdì, alle 21.30), o sulla Memoria come identità anche collettiva, nella riflessione del giornalista e telecronista sportivo Federico Buffa (venerdì, alle 18.30).
Un’altra sezione sarà dedicata alle lectio monotematiche, in cui vari ambiti del mondo contemporaneo saranno messi in relazione alla memoria: la giustizia, con il giurista Gustavo Zagrebelsky (giovedì, alle 17); l’arte, con Vincenzo Trione che parlerà del Ritratto da Raffaello a Warhol (sabato, alle 16.30); o l’ambito della parola e della lingua con Stefano Bartezzaghi (sabato, alle 21.30). Ultimo cerchio, i Territori, con incontri curiosi: sulla Memoria delle lingue povere, con Donatella Di Pietrantonio (sabato, alle 17.30), o sulla Memoria delle case, con Paolo Di Stefano e Massimo Siragusa (sabato, alle 21.30).
Fuori dai cerchi, ci saranno anche cinque mostre, tra fotografia e arte, e numerose serate di spettacolo nella città e fuori: da ricordare il concerto di Ramin Bahrami (giovedì, alle 22) e quello di Nicola Piovani (domenica, alle 22) oltre a teatro e proiezioni di film.
Ospiti e temi Incontri e dibattiti dagli umanisti ai Beatles E domenica il reading di Paolo Giordano