L’ANNIVERSARIO DIMENTICATO
Fu un anno molto particolare per il nostro Paese il 1978, carico di avvenimenti drammatici, come il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, e di riforme importanti.
Fu l’anno dell’approvazione della rivoluzionaria legge Basaglia, della legge sull’aborto e fu sempre nel 1978 che nacque il nostro Servizio Sanitario Nazionale (Ssn), approvato con un provvedimento in extremis il 23 dicembre di quarant’anni fa.
Un anniversario che, a differenza di altri, sembra passare sotto silenzio, malgrado la sua importanza storica (mise fine anche al vecchio sistema delle mutue), proprio quando il tema della sostenibilità del Ssn è più acuto. Sottofinanziato, nonostante le ottime performance, in crisi di personale, il Ssn vede avvicinarsi nubi fosche e tempestose, malgrado abbia sinora egregiamente garantito la salute agli italiani, in modo equanime e universalistico, così come dettato dalla nostra Costituzione. Molti temono, e hanno fondate ragioni per farlo, un futuro sempre più indirizzato verso sistemi assicurativi e privatistici che potrebbe far venire meno i presupposti sui quali è nato e si è sviluppato il nostro sistema di assistenza sanitaria.
D’altra parte, a fronte di finanziamenti limitati, i bisogni di salute aumentano, l’età media della popolazione cresce (raccogliamo oggi i frutti di sane politiche socio-sanitarie attuate in passato) mentre la spesa per l’assistenza nelle ultime fasi della vita resta la più onerosa. Crescono anche le possibilità di curarsi, i farmaci per combattere l’epatite C ne sono l’ultimo esempio, straordinari ma anche molto cari. Si moltiplicano le richieste di salute a fronte di minori risorse mentre una parte della domanda viene già ora disattesa e le liste di attesa si allungano.
Questo anniversario che cade nell’anno del «governo del cambiamento» è l’occasione giusta per aprire un dibattito franco su come affrontare il futuro della nostra sanità e su come difendere e sostenere il Ssn.
Alcuni capitoli di spesa sono oggi irrisori e potrebbero essere riconsiderati, come la prevenzione, da sempre grande assente. Registriamo segnali preoccupanti: la maggiore diffusione del fumo tra le donne e i giovani, l’obesità e il sovrappeso in età infantile, il maggiore consumo di alcolici, comportamenti che avranno importanti ricadute sanitarie e costi rilevanti. Di tutto questo è ora venuto il momento di parlare senza più nascondere la testa sotto la sabbia.