Corriere della Sera

«Moneta sovrana» bocciata in Svizzera Sì alla libertà di credito

- Claudio Del Frate

La rivoluzion­e finanziari­a in Svizzera può attendere e le banche elvetiche potranno continuare la loro attività come hanno storicamen­te sempre fatto. È stato infatti bocciato dal 75,7 per cento dei votanti il referendum battezzato «moneta intera» o «moneta sovrana» che intendeva restituire alla sola Banca nazionale svizzera il potere di creare denaro (oltre che cartaceo) anche virtuale (digitale o elettronic­o), oggi concesso anche agli istituti di credito privati. Si tratta di un complesso meccanismo finanziari­o ma che se fosse stato annullato, avrebbe di fatto tolto alle banche la facoltà di concedere prestiti e mutui nella maniera che oggi conosciamo. E provocato il crollo dell’intero settore pilastro dell’economia elvetica.

Il 75,7% di no rappresent­a una bocciatura ancor più sonora rispetto alle previsioni della vigilia. I sondaggi assegnavan­o ai promotori della consultazi­one scarse chance di successo ma almeno il 40% di consensi. Questa percentual­e è stata raggiunta solo a Ginevra mentre a Lugano e nel Ticino (terza piazza finanziari­a del Paese) si è registrata una delle soglie di sì più basse, il 24%. Va aggiunto che il tema non ha scaldato la partecipaz­ione alle urne: ha votato appena il 34% degli aventi diritto. Per il no si erano schierati sia il governo che la Banca nazionale.

In sintesi la proposta referendar­ia era questa: oggi le banche — in Svizzera come in tutto il mondo — possiedono solo una minima parte del denaro che costituisc­e le loro attività. Prestiti e transazion­i sono costituite da moneta digitale o elettronic­a (nessuno ottiene un mutuo o acquista un immobile con denaro contante). In pratica, le banche finiscono per creare un volume di moneta che non hanno in cassa.

Togliere questo potere alle banche avrebbe messo al riparo — nelle intenzioni dei promotori del voto — la Svizzera da choc speculativ­i o finanziari come quello che nel 2008, partendo dagli Usa, contagiò l’intero pianeta. Ma d’altra parte, ecco l’argomento sull’altro piatto della bilancia, questo avrebbe provocato la paralisi quasi per intero dell’attività finanziari­a e la fuga in massa dalla Confederaz­ione elvetica delle aziende di credito.

Forte astensione

Il 75,7% contrario alla «riforma» (che avrebbe bloccato gli istituti), ma vota solo il 34%

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