Corriere della Sera

«Primo impegno: voglio verificare le stelle assegnate ai nostri alberghi»

Il ministro Centinaio: «I siti come Booking non devono pubblicizz­are b&b di privati»

- di Alessandra Arachi

ROMA

lei è diventato Gian Marco ministro Centinaio dell’agricoltur­a e del Turismo, un ministero inedito, un’invenzione di questo governo...

«Un’idea nata da me e da Salvini. Unire il turismo ai Beni Culturali non era stata un’idea felice».

E invece unirlo all’agricoltur­a? Che senso ha secondo lei?

«È una delle grandi eccellenze del nostro Paese. Lo sa che l’agroalimen­tare italiano è il più cercato al mondo?».

Anche i Beni culturali italiani sono i più importanti del mondo...

«Sì, però al Mibact nessuno si è mai filato le organizzaz­ioni del turismo». Ne è sicuro?

«Vengo dal settore, le conosco tutte. Le organizzaz­ioni del turismo in questi anni hanno provato a fare un mucchio di proposte, si sono messe a disposizio­ne di chi governava. Sempre inascoltat­e». Lei invece ha intenzione di ascoltarle?

«Ho già cominciato a farlo. Il nostro turismo è un patrimonio sprecato».

Dice? «Non lo dico io, lo dicono i numeri. Oggi il settore del turismo incide per il 12% sul Pil, ma ha un potenziale del 20%». E come si recupera quell’8%?

«Con una lotta all’abusivismo, senza quartiere».

Ovvero?

«Per prima cosa intendo fare accordi con le Olta per far sì che accettino soltanto pacchetti certificat­i». Mi scusi: ha detto Olta?

«Online travel agency. Le agenzie di viaggio online come Booking, per capire. Oggi accettano tutto e non controllan­o se, ad esempio, i bed and breakfast che pubblicizz­ano sul loro sito sono invece privati che si improvvisa­no e vendono ai turisti le stanze di casa loro. Poi passiamo agli alberghi». Per fare cosa?

«Voglio organizzar­e una riclassifi­cazione degli alberghi. Intendo dire rivedere le stelle delle nostre strutture alberghier­e. Molto spesso non corrispond­ono allo standard effettivo. Non va bene. Non è certo un buon biglietto da visita per i nostri stranieri».

Ma perché c’è questa situazione? Chi le decide le stelle di un albergo? Gli stessi albergator­i?

«No no, le stelle vengono date quando prendi la struttura. Ma se per caso hai preso 4 stelle trent’anni fa e nel frattempo non hai fatto nulla nel tuo albergo, lo standard si è dimezzato, ma tu vanti ancora 4 stelle. Non è giusto. Non può più continuare così. Così come non si può più lasciare a se stessa la situazione delle guide turistiche». Che hanno fatto le guide turistiche?

«Il settore è strapieno di abusivi, invece per esercitare

devono avere il patentino. Ma nessuno glielo chiede». Quindi? Che farà?

«Controlli a tappeto e multe molto salate. Questo far west del turismo deve finire». Da quanto dura questa deregulati­on secondo lei?

«Io sono entrato nel settore dodici anni fa, nel 2006, e già sentivo lamentele antiche dai più anziani. Ripeto: non si può buttare un patrimonio così importante del Paese».

Patrimonio sprecato «Il turismo incide per il 12% sul Pil ma ha un potenziale del 20%, un patrimonio sprecato»

Nel 2006 lei aveva 35 anni, giusto? «Sì».

E aveva già cominciato a fare politica?

«Uhhh... Sono entrato nella Lega a Pavia che era il 1990, a 19 anni. Un anno prima di Salvini, che a Milano ha cominciato a fare politica nel 1991». Vi conoscete da allora?

«Di più». Di più cosa? «È nata un’amicizia da su-

bito. Ma non solo con lui». Con chi altro?

«Lorenzo Fontana era dei nostri già all’epoca».

Il ministro Fontana della Famiglia e della Disabilità?

«Già».

Adesso siete tutti e tre al governo. Se lo aspettava?

«Ci siamo messi in gioco per questo. E a me quando mi metto in gioco piace vincere, non partecipar­e».

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Gian Marco Centinaio, 46 anni

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