In Russia la vetrina delle stelle qualcuna cadente, altre distratte
Neymar non è al 100%, Ronaldo pensa al mercato, Messi non può fallire
Qualche stella è cadente, qualcuna distratta, qualcuna acciaccata e qualcuna deve ancora dimostrare di esserlo. Il Mondiale russo pare un’edizione più comunista che capitalista, dove il collettivo sembra avere la meglio sull’individualità. Tra le quattro grandi favorite solo il Brasile è legato mani e piedi a un calciatore, che naturalmente è Neymar.
Francia, Germania e Spagna hanno una forza diffusa, ma il leader sperano di trovarlo strada facendo. Molti dei giocatori più quotati e più pagati del mondo si presentano a Russia 2018 in condizioni non ottimali. Per qualcuno è un fattore fisico, per altri psicologico.
Lionel Messi (124 presenze e 64 gol con l’argentina, 15 e 5 nei tre Mondiali che ha già giocato) ha messo le mani avanti: «Faremo di tutto per vincere, ma non partiamo favoriti». La sua stagione è stata come quella del Barça: convincente in Liga, deludente in Champions. Nelle due partite dei quarti di finale, chiuse con l’eliminazione da parte della Roma, è stato quasi irriconoscibile. A 30 anni sarà la sua ultima occasione per combattere il fantasma di Maradona.
Si parla di Messi e si pensa a Cristiano Ronaldo. CR7 (150/81 con il Portogallo; 13/3 ai Mondiali) ha finalmente vinto qualcosa anche con la Nazionale: l’europeo 2016. A Russia 2018, però, si è presentato in guerra ormai dichiarata con il presidente del Real, Florentino Perez. Difficile mantenere la concentrazione quando l’attenzione di tutti è fissa sulle sue mosse per la prossima stagione.
Il suo destino è intrecciato a quello di Neymar (84/54 con il Brasile; 5/4 al Mondiale). L’unica squadra che ha la possibilità di pagare Cristiano è infatti il Psg, ma il Real Madrid vuole in cambio O Ney. Il brasiliano ha corso il grosso rischio di non partecipare al Mondiale: dopo l’infortunio a fine febbraio è tornato in campo solo il 3 giugno, nell’amichevole contro la Croazia, dimostrandosi in buona condizione. «Ma non al 100 per cento», ha detto. Ci arriverà strada facendo? Farà dimenticare ai tifosi verde-oro il Mondiale di quattro anni fa con la disfatta (1-7) contro la Germania?
La rivelazione di quell’edizione è stata James Rodriguez (63/21 con la Colombia; 5/6 al Mondiale), ma tutto è cambiato. Ha sostanzialmente fallito al Real Madrid — che con Casemiro al suo posto ha vinto tre Champions di fila — ed è andato in prestito a Bayern Monaco, facendo infuriare i tifosi bavaresi per la mancata esultanza al suo gol contro le Merengues al Bernabeu.
È proprio il portiere del Bayern, Manuel Neuer (76 presenze in Nazionale), il grande azzardo della Germania. In stagione Neuer ha giocato 270’ in Bundesliga e 90’ in Champions, ma Loew lo ha convocato lo stesso e gli ha dato la maglia da titolare. Nel frattempo il miglior portiere del mondo è da scegliere tra De Gea e Alisson.
Iniesta (126/13 e 10/2) ha finito la stagione stremato e, proprio per non vivere il tramonto al Barça, ha accettato la proposta dei giapponesi del Vissel Kobe. Quale peso specifico avrà nella Spagna?
Di sicuro non gli darà una mano, se l’egitto dovesse incrociare gli iberici, Momo Salah (56/34; debuttante al Mondiale). L’attaccante del Liverpool — 48 gol stagionali — è stato quasi killerato da Sergio Ramos nella finale di Champions, e non ha perdonato.
Una delle grandi sorprese del Mondiale russo potrebbe essere un altro dei Reds e cioè Sadio Mané (50/14) l’arma segreta del Senegal: esplosività, forza, talento.
Due stelle che non sanno ancora di esserlo? Kylian Mbappé (15/4) e Harry Kane (24/13). Francia e Inghilterra dipendono molto da loro, perché è vero che vince il collettivo, ma il talento serve sempre. E i due, di talento, ne hanno da vendere.