Corriere della Sera

La modella Chloe fu veramente rapita

Condannato a Milano il polacco Herba. La modella 20enne inglese ringrazia l’italia

- di Luigi Ferrarella

Èstato un sequestro di persona vero quello della modella inglese Chloe Ayling sebbene ad opera di un bislacco polacco-inglese (che agì insieme con il fratello). La Corte d’assise di Milano lo ha condannato a 16 anni e 9 mesi.

MILANO Che fosse stato ideato come un sequestro di persona vero, quello della 20enne modella inglese Chloe Ayling, sebbene a opera di una bislacca coppia di fratelli polacchiin­glesi (il 30enne Pawel Lukasz Herba, che aveva infine lasciato andare la ragazza quasi accompagna­ndola vicino al Consolato, e il 37enne Michal Konrad Herba), non ci voleva molto a capirlo già mettendo in fila gli elementi che la Squadra mobile di Milano aveva raccolto nei giorni tra l’11 e il 17 luglio 2017.

I segni delle manette ai polsi e il foro di una siringa nel braccio della modella; in corpo le tracce della droga (ketamina, quella data talvolta ai cavalli per doparli, pericolosi­ssima se la ragazza vi fosse stata allergica) iniettatal­e al momento del rapimento nel finto set fotografic­o allestito in via Bianconi 7 a Milano; un capello di lei e un capello di uno dei rapitori nel bagagliaio della Volvo dei fratelli; il Dna sulle manette e in casa; il tracciamen­to degli acquisti online di un documento falso, di due passamonta­gna, e della enorme borsa da viaggio (per trasportar­e la ragazza) evocata in precedenza in una mail tra i due fratelli, «sai per cosa serve, quindi sai che dovrà essere molto grande». E i tabulati delle telefonate tra i due, a smentita di Michal che diceva di non sentire Lukasz da tempo.

Perfino una quasi «confession­e» nel carcere di Opera quando il primo fratello arrestato, non immaginand­o di essere intercetta­to mentre istruiva la madre su cosa far fare al fratello complice ancora libero a Birmingham, si era lasciato andare: «Mamma, è venuta la polizia? Deve cancellare tutti i messaggi, ti detto la password... Deve andare via subito... far sparire la macchina in garage». E infine le mail ripescate con le quali Michal, nel corso del sequestro, raccomanda­va al fratello carceriere di atteggiars­i a rapitori «buoni» per rafforzare la richiesta di 300.000 euro di riscatto, pena la mitomane messa all’asta online della ragazza sul «deep web»: «Prendile una pizza e mangiala assieme, così sarai un mega grande amico», e poi «le hai detto?» come funziona nella Gran Bretagna dei tabloid, e cioè «che, se pagano i soldi, al suo ritorno riguadagne­rà rapidament­e i soldi facendo le interviste?».

Ecco, su questo i fratelli In tribunale Lukasz Herba (al centro) durante il processo a Milano per il sequestro di Chloe Ayling Herba non avevano torto. Tanto che, tornata in patria, la ragazza non aveva mancato di ricavare qualcosa dal picco di notorietà mediatica (copertine, servizi tv, fotografi scatenati) che, senza il sequestro, mai le sarebbe capitato.

In primo grado Adesso si aspetta l’estradizio­ne del fratello dell’imputato, considerat­o il complice

E un qualche rigurgito maschilist­a non aveva mancato di fargliela pagare, arrivando a scambiare questa sua oggettiva propension­e postuma con invece addirittur­a una messa in scena, combinata sin dall’inizio con i suoi ● La 20enne fu tenuta segregata tra l’11 e il 17 luglio 2017, minacciata di essere venduta web, poi rilasciata (quindi finti) rapitori. Un film che ieri si è dissolto nell’aula della prima Corte d’assise di Milano, dove la giuria popolare (presidente Ilio Mannucci Pacini) ha tirato le somme, con una condanna in primo grado a 16 anni e 9 mesi, delle prove del pm Paolo Storari (che guidò l’inchiesta con Ilda Boccassini) e della difesa di Herba: non brillantis­simo prima nell’inventare di aver agito sotto minaccia di imprecisat­i romeni, poi nell’accreditar­e la combine con la ragazza, e ieri infine nel dire di essere innamorato di lei e nel confusamen­te «scusarmi se lei si è sentita costretta a parole».

«Voglio ringraziar­e l’italia, la polizia, il pm, la Corte e tutti quanti hanno creduto a ciò che dicevo, ora voglio stare con la mia famiglia», commenta Chloe al telefono con il suo legale di parte civile Francesco Pesce. Katia Kolakowska, avvocato dell’imputato il cui fratello sarà estradato da Londra, annuncia appello, nel quale forse punterà sul tema evocato ieri in arringa quando ha accennato che il regista del film By Any Means, uscito poco prima del sequestro, in febbraio le ha segnalato come raccontass­e «proprio di una modella rapita per renderla famosa».

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Chloe Ayling (21 anni) la modella inglese rapita un anno fa a Milano da due fratelli e poi liberata
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 ??  ?? La vicenda● La Corte d’assise di Milano ha condannato a 16 anni e 9 mesi di carcere Lucasz Herba, 31 anni, per il sequestro della modella inglese Chloe Ayling
La vicenda● La Corte d’assise di Milano ha condannato a 16 anni e 9 mesi di carcere Lucasz Herba, 31 anni, per il sequestro della modella inglese Chloe Ayling
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