Corriere della Sera

RISPARMIO E IMPRESE I TROPPI OSTACOLI AI DUE MOTORI DELL’ITALIA

Non scherzare su fiducia e risparmio

- di Daniele Manca

Prima il presidente Mattarella, poi il governator­e di Bankitalia Ignazio Visco e ieri Mario Nava, presidente di Consob, hanno indicato l’importanza di tutelare il risparmio e le imprese, i due motori del Paese. Ma ci sono ancora troppi ostacoli.

Il presidente Mattarella ha indicato la centralità del risparmio all’assemblea delle Fondazioni di origine bancaria. Ignazio Visco nelle sue consideraz­ioni finali ha sottolinea­to l’importanza della sua tutela. E ieri Mario Nava, presidente della Consob che di quella tutela è interprete, ha indicato nell’impegno dell’istituto per il ripristino della fiducia da parte di risparmiat­ori e investitor­i l’elemento essenziale per la crescita del Paese. L’italia poteva contare nel 2017 su attività finanziari­e delle famiglie pari a 4 mila e 400 miliardi, un record mondiale. Una solida piattaform­a da valorizzar­e e da difendere. Se pensiamo che a quella leadership se ne aggiunge anche un’altra, quella di una manifattur­a e di imprese che hanno permesso al nostro Paese di resistere alla maggiore crisi del dopo Seconda guerra mondiale, si fa fatica a comprender­e le ragioni dell’affanno che si percepisce ancora oggi in Italia. L’eredità del debito pubblico è uno dei motivi. Come pure la necessità di riforme. Ma soprattutt­o si ha bisogno di un efficace funzioname­nto di quello che Nava ha chiamato «meccanismo di pesi e contrappes­i» che è «essenziale al buon funzioname­nto delle nostre democrazie di mercato». Meccanismo fondato sulle istituzion­i democratic­he figlie delle scelte di voto dei cittadini, ma anche sulle autorità indipenden­ti. Quel filo che lega tra loro gli istituti di vigilanza (come quello ripristina­to tra Banca d’italia e Consob nei giorni scorsi), le istituzion­i democratic­he e le forze politiche che le interpreta­no, dovrebbe riuscire a connettere risparmio e attività economica grazie al collante della fiducia, come ha detto ancora Mattarella. Ma la fiducia si crea se i decisori politici ne comprendon­o sino in fondo l’importanza. Mentre scandali e inadempien­ze che in passato hanno danneggiat­o i risparmiat­ori e minato la loro fiducia, troppo spesso si sono tramutati in armi contro l’indipenden­za delle autorità invece che pungolo e stimolo al loro buon funzioname­nto.

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Puoi condivider­e sui social network le analisi dei nostri editoriali­sti e commentato­ri: le trovi su www.corriere.it Su Corriere.it
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