Corriere della Sera

Si è astenuto un elettore su due dei 5 Stelle Il vantaggio del centrodest­ra nei Comuni

Sei i sindaci eletti subito, gli altri 14 si deciderann­o tra due settimane: torna l’«antico» bipolarism­o

- Dino Martirano

La Lega cresce e trascina il centrodest­ra nelle elezioni amministra­tive con punte da record al Nord (43,1%), ma anche con la variante della Sicilia dove, a Catania, ha stravinto al primo turno l’azzurro Salvo Pogliese. Male, invece, il Movimento Cinque Stelle che paga anche l’elevata astensione dei propri elettori e perde soprattutt­o al Nord. Il centrosini­stra resiste a sorpresa. Pur perdendo molti sindaci, la coalizione a guida Pd non crolla e a Brescia e a Trapani vince al primo turno.

ROMA In apparenza sembra emergere dalle urne delle elezioni comunali un bipolarism­o classico, centrodest­ra contro centrosini­stra, con la variante che uno dei due schieramen­ti è ormai dominato dalla Lega, e non più da Forza Italia, mentre l’altro fronte è sempre a guida Pd che, nonostante lo tsunami subito il 4 marzo, resiste e non crolla. Da questa «sfida a due» sparisce (momentanea­mente) il M5S, che correva da solo e che ha sofferto il calo dell’affluenza (sei punti in meno rispetto al 2013) e la mancanza di candidati credibili capaci di superare la prova delle preferenze.

Coalizioni e partiti

Alle comunali del 2018 (si è votato in 761 municipi, meno di un decimo del totale): gli italiani, dunque, hanno preferito i candidati espressi da una coalizione di centrodest­ra a forte trazione leghista (37,6% dei voti espressi), con punte da record al Nord (43,1%), ma anche con la variante azzurra della Sicilia dove, a Catania, ha stravinto al primo turno Salvo Pogliese di Forza Italia.

Il centrosini­stra, dopo il tracollo del 4 marzo, resiste a sorpresa (24,4% dei voti). Pur perdendo molti sindaci, la coalizione a guida Pd non crolla e, anzi, nelle «regioni rosse» si attesta intorno al 32%. E sorprende pure a Brescia e a Trapani, dove vince al primo turno ma non brilla, con tutte le incognite dei ballottagg­i, a Siena e a Imola.

I grillini soffrono e praticamen­te evaporano in queste Comunali, in cui si esprimeva la preferenza per i candidati, mentre alle Politiche le liste erano bloccate. Il 32% del 4 marzo è lontano anni luce per il M5S che, stavolta, incassa un misero 11% con punte umilianti al Nord (5%) e la consolazio­ne di essere arrivati al ballottagg­io a Terni e Ragusa (già amministra­ta dal M5S).

109 grandi comuni

Nell’analisi di Youtrend, tra i 109 grandi Comuni in cui si è votato domenica ce ne sono 34 in cui il sindaco è già stato eletto al primo turno: 14 sono andati al centrodest­ra, 13 alle liste civiche e 7 al centrosini­stra. La tendenza, dunque, è quella dei sindaci di centrodest­ra che riconquist­ano città importanti del Nord Est (come Vicenza e Treviso) e del Sud (Catania e Barletta), mentre il centrosini­stra resiste ma con molte perdite.

Nei 20 Comuni capoluogo in cui si è votato, in soli sei casi il sindaco è stato eletto al primo turno (Brescia e Trapani (centrosini­stra); Vicenza, Treviso, Barletta e Catania (centrodest­ra). Nei restanti 14 capoluoghi, il centrodest­ra è avanti in 9 casi, mentre il centrosini­stra

in 4 e una lista civica nel caso di Imperia.

75 ballottagg­i

Settantaci­nque i ballottagg­i previsti nei Comuni medio grandi il prossimo 24 giugno: in 29 casi il centrodest­ra è in vantaggio, in 20 è primo il centrosini­stra, mentre il M5S parte senza affanni solo in tre città. Tuttavia ora, nel rinnovato schema bipolare classico, sarà interessan­te verificare come si comportera­nno i candidati del M5S al secondo turno: andranno in ordine sparso alle urne? Oppure riceverann­o indicazion­i di voto a favore della Lega con cui sono alleati a Roma? «Vi annuncio che nei prossimi giorni darò un mano ai nostro candidati», ha fatto sapere il ministro Luigi Di Maio. E con un dichiarazi­one che sembra concordata a un tavolo di governo, Matteo Salvini annuncia che «la Lega non chiederà apparentam­enti con il M5S per i ballottagg­i delle Amministra­tive perché il progetto politico resta quello del centro destra». Il Pd però teme che in alcuni capoluoghi importanti, come Ancona e Pisa, ai candidati del centrodest­ra possa arrivare l’aiuto determinan­te dal M5S.

Voti persi e guadagnati

In termini assoluti, rispetto al 2013, la Lega ha fatto il balzo più rilevante per quanto riguarda i voti conquistat­i. A Brescia, dove pure ha vinto al primo turno il sindaco uscente Emilio Del Bono (Pd), il Carroccio ha triplicato i voti così come il balzo è riuscito a Treviso e a Vicenza, mentre a Terni il partito di Matteo Salvini passa da zero a 14 mila voti. Il Pd, che subisce un’erosione anche nelle regioni rosse, in 5 anni ha perso molti voti, a partire da Sondrio, Vicenza e Catania.

I consensi conquistat­i In termini assoluti, rispetto al 2013, la Lega ha fatto il balzo più rilevante

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