Scajola: no a Toti Io vero candidato anti-sistema
GENOVA Con quasi sette punti di distacco (35,3 contro il 28,7 per cento) su Luca Lanteri il candidato del centrodestra voluto dal governatore della Liguria Toti, Claudio Scajola ha di che festeggiare. «Per dieci anni — dice — mi sono messo in un angolo. Sono tornato senza niente da dare o da promettere, non ho nessun potere e non faccio paura a nessuno, chi mi ha sostenuto lo ha fatto con un voto totalmente libero. Sono io il vero candidato anti-sistema di queste elezioni». Il Ponente ligure registra ad Imperia ma anche ad Alassio e Bordighera la prima frenata del «modello Toti», la coalizione Forza Italia-lega-fdi. «Il modello Toti — dice Scajola — non lo capisco e non lo condivido. Parlare di partito unico del centrodestra in questo momento con Forza Italia debolissima significa consegnarla alla Lega, arrendersi». L’ex ministro e il governatore hanno fatto scintille per mesi: «Toti mi ha definito “la malattia di Forza Italia” — si amareggia Scajola — io che sono fra i fondatori del partito. Ma Berlusconi il simbolo di Forza Italia al mio avversario non l’ha dato, Silvio ha detto: mai il simbolo contro Claudio. Sono convinto che Forza Italia si possa rifondare, ripensare, non so in che modo ma si può costruire un’alternativa alle posizioni estremiste e populiste alla Le Pen. Io non alzo bandiera bianca davanti ai sovranisti e per come lo conosco non lo farà neanche Berlusconi». Quanto al governo l’ex ministro condivide «l’opposizione ma anche l’averne consentito la formazione», si augura faccia bene ma, dice, «ne dubito». Intanto ha incassato la telefonata di congratulazioni di Confalonieri. E ha ricevuto parole di stima da sinistra. Vedi mai che per il ballottaggio ci sarà un accordo col Pd? «Non mi apparento con nessuno. Sono con tutti, contro nessuno. Ho raccolto un voto trasversale». C’è chi si chiede se Scajola parte da sindaco per arrivare più lontano: «No. Se c’è un futuro in Forza Italia non è per me. Io sto a Imperia. La politica uno ce l’ha nel sangue da quando nasce ma questi dieci anni mi hanno reso un po’ più saggio».