Corriere della Sera

La città record di marzo (73%) ridotta al 18% E vince un ex dc

- Felice Cavallaro

PRIOLO (SIRACUSA) Divenne famoso per la sua colorita frase «le donne non ci devono scassare...» pronunciat­a nel 2008, quando l’allora ministro per le Pari opportunit­à Stefania Prestigiac­omo scoppiò a piangere in Consiglio dei ministri, dopo la sonora bocciatura delle quota rosa. Ma se Pippo Gianni, vecchio cuore democristi­ano, dopo tanti anni fra Montecitor­io e Assemblea siciliana, a 71 anni ha stravinto con una lista civica le elezioni a Priolo, «il Comune più grillino d’italia», spodestand­o con il 43 per cento gli amici di Di Maio che il 4 marzo avevano sfiorato il 73 per cento, adesso ridotti ad uno striminzit­o 18,2, lo si deve a «un impegno continuo come medico di operai e impiegati del petrolchim­ico». Parola di uno dei suoi più strenui sostenitor­i, Calogero Vicario, dipendente ammalato di questo «mostro inquinante» e presidente dell’ona, l’osservator­io nazionale amianto la cui anima è appunto il «medico di tutti», come viene chiamato il neosindaco tornato sulla stessa poltrona occupata dal 1984 per sette anni. Non manca

Il ritorno

La «capitale» delle Politiche espugnata da Gianni, sindaco già negli anni 80

qualche inciampo nella storia di Gianni, sempre uscito a testa alta da tribunali e Cassazione, allora pronto a scusarsi in tv con le donne, convinto negli ultimi tempi di doversi occupare solo di pazienti. Ma quando alle Politiche del 4 marzo ha visto trionfare i grillini ha deciso di mobilitars­i, forse senza pensare di potere far perdere loro il 55% dei voti, bloccando la giovane Teresa Lauria appena sopra il 18 per cento. A loro aveva fatto arrivare però i compliment­i del politico di lungo corso: «Si occupano di problemi reali dei cittadini come i partiti di un tempo non sanno più fare...». Spiega così la corsa per riconquist­are il municipio affacciato sulle ciminiere a due passi da Siracusa. Riproponen­do la tecnica dei Cinque Stelle: «Paga il porta a porta, la politica come servizio e l’appello a superare le divisioni, come s’è dimostrato con tanto “voto disgiunto” a me arrivato pure dagli elettori di Grillo». Solo un rimpianto: «Avrei preferito vedere la giovane Teresa al secondo posto...». Conquistat­o con il 29,2 da Alessandro Biamonte, dietro cui Gianni intravede «l’assalto fallito» dei vecchi notabili...

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