3.500
Èuna lotta intestina (a colpi di multe e balle di fieno) che potrebbe avvenire solo in Olanda: animalisti d’opposizione contro ambientalisti governativi.
La riserva naturale di Oostvaardersplassen è diventata terreno di scontro tra ecologisti. Quei cinquemila ettari «rubati» al mare negli anni Sessanta sono diventati nel 1995 un laboratorio verde unico in Europa. A 30 km a est di Amsterdam, praterie e paludi dove scorazzano/svolazzano specie autoctone in libertà. Più che prosperare però — questa è l’accusa del potente partito Animalista olandese (diversi deputati in Parlamento) — i grandi erbivori muoiono di fame. Ma questo, alzano le spalle i responsabili del Dipartimento Foreste, è il corso della natura.
Non proprio, replicano gli animalisti, arrivati a paragonare il parco ai campi di concentramento: nel conto della natura mancano i predatori come i lupi (ci sono soltanto volpi) che aiuterebbero a mantenere in equilibrio un sistema sballato. E ambizioso:l’ideatore del progetto, l’ecologista Frans Vera, voleva ricreare un pezzo di Europa preistorica in mezzo all’olanda delle industrie e dei polder. I ranger hanno reintrodotto cervi, cavalli selvatici e bovini Heck, una razza tedesca che ricorda l’antico uro. Dopo una serie di inverni miti, nella riserva si contavano oltre cinquemila esemplari delle tre specie. Ma l’ultima stagione fredda li ha decimati: 3.500 sono scomparsi. E il 90% è stato abbattuto dai ranger governativi per evitare lo stadio estremo della morte per fame.
I bilancio dei caduti e le immagini degli animali ridotti a pelle e ossa oltre le reti hanno provocato la rivolta degli animalisti, che hanno avuto anche l’appoggio di celebrità come il mago illusionista Hans Klok e il campione di equitazione Anky van Grunsven. «È un progetto completamente fallito» ha detto al Guardian il biologo Patrick van Veen, la cui petizione per fermare «il macello» di Oostvaardersplassen ha raggiunto 125mila firme. Nei mesi scorsi, gruppi di attivisti armati di fieno hanno «violato» i recinti rischiando multe da 400 euro. «In una notte sola abbiamo lanciato agli animali 410 balle» Gli esemplari di erbivori (cervi, cavalli e bovini) morti l’anno passato nella riserva