L’eleganza è generosità La lezione di Pedro Pascal
L’ uomo di copertina del nuovo numero di Style Magazine è Pedro Pascal, meglio noto con il nome del suo personaggio in «Narcos» — Javier Peña — l’eroe buono della serie Netflix. L’attore cileno si racconta in un’intervista esclusiva, nel corso della quale tra le altre cose sottolinea l’importanza dell’essere eleganti. «L’eleganza è sinonimo di generosità», dice. E perché no, mostrarsi per come siamo attraverso il proprio stile è effettivamente un gesto di apertura verso il prossimo. È come concedersi. L’uomo di oggi, dopo decenni di «uniformi», ha imparato a rinnovarsi anche grazie ai codici della moda intesa come espressione della propria personalità, abbandonando il rigore ordinario e assimilando un concetto di disinvoltura che si può esprimere — per esempio — scegliendo di mischiare le tinte unite con disegni fantasia di lunga memoria come il Galles e il finestrato, così come le giacche a vento in nylon con camicia immacolata e cravatta. E i più fashion? Accolgono con entusiasmo le proposte degli stilisti, osando finanche un blazer rosso bandiera sopra una camicia stampata, proprio come il Pascal.
Oggi inizia la fiera di Pitti Immagine dedicata al menswear, Pitti Immagine Uomo, e venerdì sera partono le sfilate uomo, prima Milano e poi Parigi: tra due settimane sapremo già quali saranno i trend per l’estate 2019. Su questo numero di luglio/ agosto invece, c’è un assaggio delle tendenze per il prossimo autunno. È, questo, un momento di svolta importantissimo per l’industria della moda, è una sorta di anno zero ben descritto nell’articolo di Michele Ciavarella «l’affermazione della tendenza luxury streetwear, le sorprendenti nomine alle direzioni creative di marchi storici e l’arrivo di giovani protagonisti aumentano le aspettative per uno dei cambiamenti più radicali dell’abbigliamento e della cultura maschili».
Verissimo: basti pensare che in percentuale il fatturato dell’uomo è in crescita rispetto a quello femminile. Le prospettive di successo dei rilanci delle grandi maison e dei lanci di nuove griffe sono direttamente proporzionali all’attesa, cioè
Donatella Versace «La moda non può essere imbrigliata: deve essere libera. Anche di sbagliare»
alte. La stampa specializzata , i buyers e il consumatore finale vogliono la moda del futuro, esigono che il «cambio» venga definitivamente sdoganato. E così sarà, ammesso e non concesso che i vari amministratori delegati alla guida dei brand non avanzino la pretesa di sostituirsi al lavoro dei creativi indicando linee guida incompatibili con la loro sensibilità artistica; assecondare l’inventiva dei designer codificando le caratteristiche delle collezioni, stabilizzandole sul mercato con un percorso coerente che parte dal prodotto per arrivare ad una linearità tra immagine e comunicazione porta al successo. Abbandonare il designer senza accompagnarlo nella naturale evoluzione del marchio porta alla distruzione. «La moda è anche cultura, ha il potere di affermare i nuovi valori della modernità: imparo molto dai giovani stilisti», dice Donatella Versace, ospite di questo numero di Style, in posa nel suo atelier milanese, che continua così: «La moda non può essere imbrigliata: deve essere libera. Libera anche di sbagliare».