Corriere della Sera

Versatile, massima potenza, minimi consumi E la Mercedes ora è nervosa: «Siamo dietro»

- Daniele Sparisci

Il rientro dal Canada è stato dolce, dolcissimo. Anche se non c’è stato il tempo per far festa: Sebastian Vettel, appena sceso dal podio, è salito sull’aereo che lo ha riportato a casa. Magari organizzer­à un brindisi all’ultimo minuto in uno dei suoi ristoranti preferiti di Maranello, come ha già fatto in altre occasioni. Qualunque cosa decida il tedesco, il successo di Montreal, il 50° in carriera, resterà una dei più belli ed emozionant­i. Bottino pieno e di nuovo sul tetto del Mondiale. Un punto di vantaggio su Lewis Hamilton è un niente, ma a livello psicologic­o ne vale cento. Perché la Ferrari non ha solo vinto, ha dominato. «Seb è stato epico — dice l’ex campione del mondo Nico Rosberg — e merita di essere il leader del campionato». Giorni così riempiono di fiducia, il carburante giusto alla vigilia del tour più massacrant­e di sempre. Cinque gare in un mese, al solo pensiero viene il mal di testa agli uomini della logistica. E non sono gli unici.

Il calendario non concede tregua, si parte con il «trittico», un’inedito per la F1 (nella Motogp invece è tradizione): il 24 giugno si torna dopo 28 anni a Le Castellet per il Gp di Francia, poi sette giorni dopo si va al Red Bull Ring in Austria e la settimana successiva a Silverston­e. Tre piste velocissim­e. Infine nelle ultime due domeniche di luglio si corre in Germania e Ungheria. Il campionato si gioca in questo lunghissim­o round europeo prima della pausa estiva dove l’affidabili­tà è uno dei fattori chiave.

Con tappe così ravvicinat­e sarà fondamenta­le preservare la durata delle power unit prima del prossimo cambio, che dovrebbe avvenire a fine agosto nel Gp del Belgio. La Ferrari ha dimostrato di essere la macchina più versatile e completa, ora dovrà essere anche molto solida: le tre vittorie stagionali sono maturate su piste completame­nte diverse fra loro e se non ci fosse stata la safety car in Cina oggi raccontere­mo di un poker. Maurizio Arrivabene ha detto una grande verità: «Non esistono circuiti maledetti o benedetti. Esistono circuiti dove devi vincere. Punto». E non c’è miglior banco di prova della cinquina di Gp in arrivo. La Rossa deve sfruttare più che può il nervosismo della Mercedes, non abituata a prendere sberle del genere. Toto Wolff suona la sveglia ai suoi: «Siamo indietro in tutte le aree. Abbiamo fatto un risultato di m..., il Canada non era il posto per limitare i danni ma per portare a casa più punti possibile». L’aver ritardato il debutto dei nuovi motori(arriverann­o in Francia) per una grana sulla qualità evidenzia una certa fatica nel tenere il passo in questa corsa ai limiti dello sviluppo. L’allarme nelle fabbriche inglesi, e nel quartier generale di Stoccarda, è alto e preoccupan­o anche i progressi della Red Bull.

Dietro alla cavalcata trionfale di Vettel si nascondono alcuni segreti: il tedesco ha tenuto a distanza di sicurezza Bottas e Verstappen per poi amministra­re, e non solo grazie ai cavalli in più. La potenza ha avuto un suo peso, ma più determinan­te è stata la capacità del nuovo V6 ibrido di bere poco. È sempre stato uno dei punti di forza della Mercedes, mentre domenica Bottas ha tagliato il traguardo con il serbatoio quasi vuoto. A Niki Lauda non è sfuggito il migliorame­nto dei rivali: «Hanno una macchina e un motore fantastico. E hanno il miglior indice di consumo: giravano su ritmi infernali per tutta la gara. Dobbiamo lavorare veramente duro per riprenderl­i». Sì, questa Ferrari fa paura.

Tappe ravvicinat­e Tre gare in tre settimane: occorre preservare la durata della power unit

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy