Corriere della Sera

LA TELA STRAPPATA

- di Paolo Lepri

T utti contro tutti, in questa Europa che vacilla. Ma lo scontro tra Italia e Francia ha un sapore ancora più amaro dei conflitti prodotti dalla non volontà di ammettere che l’emergenza è stata affrontata ignorando le difficoltà di chi è più esposto (come noi) all’ondata dei dannati della Terra. Forse sarebbe stato possibile, invece, trovare un linguaggio comune tra due Paesi non governati da quelle famiglie politiche che hanno garantito uno status quo messo a dura prova da nuove insofferen­ze. Erano giunti segnali in questa direzione dopo la nascita del governo Conte. Ma le parole di ieri sono una svolta. Sembrano passati secoli dai risolini di Sarkozy (e di Merkel) sull’affidabili­tà dell’italia. La tela è più strappata.

Come ha detto il presidente del Parlamento europeo Tajani, «il problema dei migranti rischia di far esplodere contraddiz­ioni che faranno un danno enorme». Sta accadendo così. È inutile dire che l’iniziativa del ministro Salvini di negare l’approdo alla Aquarius è stata un gigantesco sasso gettato in un Mediterran­eo nel quale l’italia non ha mai ricevuto la solidariet­à necessaria. Quando le muraglie di acqua prodotte da questo tsunami si ritirerann­o, non sarà facile ricostruir­e. Dovremmo però avere le idee più chiare: questa battaglia non si può vincere da soli.

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