Corriere della Sera

La svolta di Parigi per il metodo del Viminale

L’eliseo aveva aperto al nuovo governo e invitato il premier per un vertice bilaterale per avere una sponda tricolore in Europa Ieri la lite, poi il portavoce frena: noi uniti

- dal nostro corrispond­ente Stefano Montefiori (foto Ansa/karpov) @Stef_montefiori © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nei toni senza precedenti usati dal presidente Macron nei confronti del governo italiano — «cinico» e «irresponsa­bile» — c’è forse anche la disillusio­ne, il timore di non potersi avvalere della sponda italiana per cambiare le cose in Europa, dopo avere per primo manifestat­o sostegno alla soluzione di un governo politico Cinque Stellelega appena questa cominciava a delinearsi.

Il 26 maggio Emmanuel Macron si è affrettato a telefonare a Giuseppe Conte formulando­gli «i migliori auspici» anche se in quel momento Conte era solo il premier incaricato e neanche sicuro di riuscire a formare il governo; poi il presidente francese ha ripetuto di voler lavorare in Europa con il nuovo esecutivo italiano, ha riconosciu­to più volte che «l’italia è stata lasciata sola», e ancora ha invitato Conte questo venerdì a Parigi per la sua prima visita bilaterale all’estero, un pranzo di lavoro che avrebbe dovuto inaugurare una nuova cooperazio­ne sui migranti. Di fronte alla freddezza della cancellier­a Merkel sui progetti di riforma della Ue, Macron ha bisogno dell’italia e non disperava di poter contare, in particolar­e, sulla componente Cinque Stelle.

Per queste ragioni la lite di ieri è arrivata a sorpresa. Giorni di avviciname­nto tra Francia e Italia e di superlavor­o delle rispettive ambasciate sono adesso a rischio. I diplomatic­i continuano a preparare un vertice che è sembrato sul punto di essere cancellato.

Come mai Emmanuel Macron (tramite il portavoce del governo Benjamin Griveaux), il premier Edouard Philippe, il ministro dell’europa e degli Affari esteri Jean-yves Le Drian e il portavoce del partito di maggioranz­a LREM, Gabriel Attal, hanno attaccato così apertament­e l’italia? Fonti autorevoli del quai d’orsay ricordano che «la Francia aveva lanciato ogni segnale di disponibil­ità a trovare assieme una nuova politica sui migranti», un tema che infatti era il primo all’ordine del giorno nell’incontro Macroncont­e previsto venerdì all’eliseo.

«Ma di fronte alla prova di forza di Salvini, Macron ha reagito. Eravamo già d’accordo sulla necessità di una maggiore collaboraz­ione quanto ai migranti, per questo il metodo di Roma, lo strappo unilateral­e, è inaccettab­ile».

Inoltre, mentre la nave Aquarius vagava nel Mediterran­eo, il governo francese è apparso in imbarazzo. Molte voci a sinistra criticavan­o il silenzio di Macron, il leader indipenden­tista Jean-guy Talamoni ne approfitta­va per offrire all’aquarius un attracco in Corsica, e infine è stato il premier spagnolo Pedro Sánchez a rubare la scena a Macron con il bel gesto di accogliere la nave dei rifugiati. In un editoriale piuttosto comprensiv­o delle ragioni di Roma, Le Monde ha poi sottolinea­to che la decisione di Salvini «ha il merito di fare capire a tutti che l’accoglienz­a non può toccare solo all’italia».

In serata, cominciano i tentativi di attenuare la tensione. «Questa mattina mi sono espresso sull’emozione del momento», dice al Corriere il 29enne Gabriel Attal, che aveva definito «vomitevole» la linea del governo italiano. Una ritrattazi­one? «No, ma vorrei rimettere quella frase nel contesto. Ho trovato inaccettab­ile il grido “vittoria!” a proposito di una nave respinta benché piena di persone in sofferenza. Ma non ce l’avevo con l’italia, Paese dove ho abitato per due anni e che adoro. Ed è vero che l’ue non ha aiutato abbastanza gli italiani. Anche Macron è noto per essere diretto, per lavorare insieme tra alleati è bene dirsi le cose chiarament­e. Adesso dobbiamo rimetterci al lavoro e tornare a cercare insieme una soluzione stabile a livello europeo, senza colpi di forza».

 ??  ?? Trasbordo Alcuni dei migranti che erano a bordo della nave Aquarius vengono spostati su uno dei mezzi della Guardia Costiera italiana: il loro viaggio terminerà a Valencia
Trasbordo Alcuni dei migranti che erano a bordo della nave Aquarius vengono spostati su uno dei mezzi della Guardia Costiera italiana: il loro viaggio terminerà a Valencia
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