Europa divisa, ora si teme un veto italiano
Berlino preoccupata per i fondi alla Turchia. Commissione Ue: 35 miliardi per l’emergenza
BRUXELLES Non c’è solo lo scontro Parigi-roma. Sul caso della nave Aquarius reazioni europee opposte, come quelle della Spagna e dei Paesi dell’est, hanno fatto capire quanto si annuncia contrastata la trattativa sull’emergenza migranti nel summit dei capi di Stato e di governo dell’ue in programma a Bruxelles il 28 e 29 giugno prossimi.
L’italia minaccia poi di alzare ulteriormente la tensione trasformando la sua «riserva» in blocco del pagamento della seconda tranche, tre miliardi, destinati dall’ue alla Turchia per trattenere i rifugiati siriani e iracheni diretti principalmente in Germania, se investimenti simili non fossero destinati alla rotta del Mediterraneo centrale che produce, attraverso la Libia, gli arrivi sulle coste siciliane.
Se dalla Spagna, nonostante l’offerta di accogliere i 629 migranti respinti dal ministro dell’interno italiano salvini, sono arrivate critiche anche dure all’italia, una certa «comprensione» è stata manifestata dall’austriaco Sebastian Kurz. «Non tutti coloro che subiscono una persecuzione nel mondo possono trovare una vita migliore in Europa. Dobbiamo proteggere le frontiere esterne e offrire e ampliare l’aiuto sul posto», ha detto il cancelliere austriaco nel corso di una conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel, a Berlino. Aggiungendo: «Dobbiamo decidere noi chi arriva in Europa e non gli scafisti». Il premier ungherese Viktor Orbán ha invece garantito a Salvini l’appoggio anche degli altri Paesi di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia). Orbán, con accanto il premier slovacco Peter Pellegrini, ha parlato di «mancanza di volontà» nel rifiutare l’accoglienza dei rifugiati nel proprio Stato e ha espresso apprezzamento per M5S e Lega perché «questa volontà mancante è tornata in Italia» con il loro governo.
La Germania si è spaccata sul tema. La cancelliera Angela Merkel punta a un compromesso nel summit, mentre i suoi alleati bavaresi preferiscono i respingimenti di Salvini. Dal Viminale hanno reso noto l’appoggio e la «piena sintonia» espressa telefonicamente dal ministro dell’interno tedesco, il bavarese Horst Seehofer, che ha invitato il collega leghista a Berlino per concordare «la presentazione di una proposta comune sulla protezione delle frontiere esterne anche per non perdere ulteriore tempo».
In Germania tutti vogliono evitare un veto dell’italia sui miliardi alla Turchia. Il commissario Ue greco per l’immigrazione, Dimitris Avramopoulos, che ha ammesso di non essere riuscito a parlare al telefono con Salvini dopo tre giorni di tentativi, ha esortato a non considerare i fondi Ue ad Ankara alternativi a quanto si dovrebbe spendere come «priorità» anche per frenare l’immigrazione verso l’italia.
La sua Commissione ha proposto ai governi di triplicare i fondi per l’emergenza migranti a 35 miliardi nel bilancio 2021-2027.