Corriere della Sera

Lo strappo Roma-parigi Ma più dei nemici a entrambe servono amici

- di Paolo Lepri

Forse sarebbe stato troppo «buonista» sperare che Salvini gettasse il suo macigno sul tavolo del Consiglio europeo invece che nel mare. Ma, qualsiasi siano gli obiettivi di un’azione, è necessario tessere una strategia delle alleanze. Anche perché le politiche dei «falchi» europei, i cui interessi sono opposti ai nostri, contribuis­cono da sempre a creare il contesto in cui l’italia «è stata lasciata sola».

In questo quadro si inserisce Emmanuel Macron e le sue accuse al governo italiano di «cinismo irresponsa­bile». Il punto debole del presidente francese, come molti fonti diplomatic­he hanno osservato, è stato un ondeggiame­nto di posizioni spesso difficile da comprender­e. Fatte salve alcune idee-forza, come un europeismo limpido nei principi, la sua tattica è stata spesso contrasseg­nata da svolte improvvise oppure è stata condiziona­ta dagli alti e bassi del rapporto con la Germania, soprattutt­o nel cammino delle riforme sul funzioname­nto della zona euro.

Il rapporto con l’italia ha subito le conseguenz­e di questa situazione. Non è un caso che mentre a Berlino compiva i primi passi la nuova «grande coalizione» tra cristiano-democratic­i e socialdemo­cratici, il leader francese e l’allora presidente del Consiglio Paolo Gentiloni mettevano le basi di quel Trattato del Quirinale che potrebbe avere il compito, se il lavoro preparator­io arriverà a risultati positivi, di rendere più forti le relazioni bilaterali «al servizio dell’intera Unione». L’idea era quella di una Europa più sovrana e più unita, in grado di diventare, nelle parole dell’eliseo, «una potenza energetica, ambientale e digitale».

Il cambio di stagione seguito alle elezioni del 4 marzo ha complicato le cose. Ma, nonostante questo, un rapporto positivo con l’italia a Parigi era stato giudicato indispensa­bile. Ecco la telefonata di Macron a Conte, ecco l’invito all’eliseo. Che cosa è successo? Qual è la ragione dei furibondi interventi di ieri? L’impression­e è che l’esigenza di inviare un messaggio politico all’opinione pubblica, anche italiana, sia prevalsa sul pragmatism­o della ricerca di nuove geometrie diplomatic­he. Non è un mistero che in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo Macron si stia muovendo per rompere da una parte l’egemonia popolare e socialista e per sconfigger­e dall’altra il pericolo di un primato populista nell’assemblea di Strasburgo. Si spiegano così, probabilme­nte, le accuse di ministri e portavoce. Va aggiunto che, comunque si possa giudicare la mossa di Salvini, dalla Francia sono venute molte critiche ma poche proposte di soluzione.

Una parola molto usata in questi giorni è «ipocrisia». Certo, non si può negare che la Francia abbia avuto in questi anni una linea durissima nei confronti dei migranti che ha spesso violato i più elementari diritti: confini blindati, brutalità delle forze dell’ordine, intransige­nza, mancanza di umanità. È ancora vivo il ricordo della donna incinta fatta scendere a forza da un treno provenient­e da Ventimigli­a. Nel marzo scorso, poi, cinque agenti delle dogane francesi, armati, fecero irruzione in una sala del centro migranti di Bardonecch­ia, in territorio italiano, per eseguire un controllo. «Altro che espellere i diplomatic­i russi, qui bisogna allontanar­e i diplomatic­i francesi», dichiarò Salvini, aggiungend­o che l’italia non avrebbe più preso «lezioni» da Macron e Merkel. Le polemiche di allora costituiro­no un primo segnale di allarme che non è stato raccolto. Ora si tratta di proseguire un confronto, lasciando da parte gli insulti. Perfino il generale De Gaulle riteneva che un Paese avesse bisogno di amici. E non di nemici, come sembrano credere Macron e Salvini.

Geometrie

La tattica del capo di Stato francese è stata spesso segnata da alti e bassi con Berlino

 ??  ?? Primo incontro Emmanuel Macron, 40 anni, con Giuseppe Conte, 53, al G7 di Charlevoix (dal profilo Instagram del premier)
Primo incontro Emmanuel Macron, 40 anni, con Giuseppe Conte, 53, al G7 di Charlevoix (dal profilo Instagram del premier)

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