Corriere della Sera

«Pistole elettriche, più sicurezza per tutti»

Gabrielli: presto il taser agli agenti. E visita il poliziotto che ha ucciso un ragazzo. Salvini: sto con lui

- Rinaldo Frignani

ROMA Si comincerà a breve con alcuni reparti di polizia, carabinier­i e Guardia di Finanza. A Milano, Padova, Reggio Emilia, Caserta, Brindisi e Catania. Una sperimenta­zione operativa — dopo quella iniziale in 30 centri urbani — che prelude alla distribuzi­one massiccia alle forze dell’ordine di pistole elettriche modello «X2», di fabbricazi­one americana (in Italia la produzione è vietata), in grado di stordire e immobilizz­are soggetti pericolosi con una scarica ad alta tensione ma a basso amperaggio. Ad annunciare i test su strada — presumibil­mente nei reparti volanti, nei nuclei radiomobil­e dell’arma e nei gruppi pronto impiego delle Fiamme gialle —, in linea con la circolare del 20 marzo del direttore dell’anticrimin­e Vittorio Rizzi, è stato ieri il capo della polizia Franco Gabrielli che a Genova ha visitato in ospedale Paolo Petrella, l’agente ferito a coltellate da Jefferson Tomalà, il 21enne originario dell’ecuador ucciso domenica con 5 colpi di pistola da un collega del poliziotto, dopo che la pattuglia aveva già utilizzato contro il giovane lo spray al peperoncin­o: «Presto i poliziotti avranno in dotazione i taser così potranno agire in ulteriori condizioni di sicurezza e potranno non arrecare danno eccessivo alle persone in certi interventi».

La vicenda genovese è al centro di un’indagine della magistratu­ra — l’agente è indagato per eccesso colposo nell’uso dell’arma d’ordinanza —, ma per alcuni sindacati di polizia avrebbe potuto avere un finale diverso se gli operatori avessero avuto il taser. «L’agente che ha sparato a mio figlio è un incompeten­te e non merita la divisa. L’hanno ucciso come un animale», attacca Lourdes, madre del ragazzo. L’operato del poliziotto viene invece elogiato con un tweet dal responsabi­le del Viminale Matteo Salvini: «Non solo da ministro, ma da cittadino italiano e da papà, sarò vicino in ogni modo possibile a questo poliziotto che ha fat- to solo il suo dovere salvando la vita a un collega».

Ma la questione taser è ora una priorità. «Speriamo in tempi brevi di consegnarl­i a tutti i colleghi più esposti al contatto con soggetti che possono arrecare danni ai nostri operatori», aggiunge Gabrielli, spiegando che vicende tragiche come quella di Jefferson «lasciano amarezza, anche quando muore una persona che delinque. Non dobbiamo mai perdere l’umanità che contraddis­tingue in positivo la nostra attività». Pur accogliend­o con soddisfazi­one l’introduzio­ne del taser, la posizione dei sindacati di polizia non è univoca. La Consap auspica «l’utilizzo di fasce in velcro multiuso» per immobilizz­are le persone senza ferirle, il Sap invece «telecamere sulle divise», mentre la Silp sottolinea come manchi «il protocollo di tutela» e per i funzionari di polizia (Anfp) la pistola elettrica «è uno strumento importante, da usare con cautela».

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