Corriere della Sera

I ricordi di alpino e partigiano «Per il compleanno vado al bar»

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Dante Candotti al telefono parla con voce ferma. Gli anni sono 106 — «si sentono, e ora sono un po’ affaticato...» — compiuti il 28 maggio. Alpino, ex partigiano, ex vicesindac­o di Ampezzo, borgo di mille anime nel Friuli che nell’autunno del 1944 fu «Repubblica libera della Carnia», area sotto il controllo della Resistenza. Dante c’era. E per questo attorno ai cent’anni ha scritto la sua autobiogra­fia intitolata così: «Memorie». «Però ci sono tante storie, mica solo la mia...» ricorda l’ex penna nera che poi da civile ha sempre lavorato all’anagrafe del suo comune. Un libro che «papà in parte scriveva e in parte ci dettava» è il ricordo ancora commosso della figlia Luigina, che lo accudisce assieme alla sorella Annie.

Sino allo scorso anno Dante festeggiav­a il compleanno al bar «Vittoria» con gli amici «ma ora si è indebolito e sta a letto» raccontano le figlie. L’altro giorno per gli auguri è andato a trovarlo il sindaco di Ampezzo Michele Benedetti e con lui il partigiano è stato categorico: «Al prossimo compleanno ci vediamo al bar».

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(foto Associazio­ne nazionale alpini) In Friuli-venezia Giulia Dante Candotti è stato alpino, partigiano, e vicesindac­o di Ampezzo, il suo borgo in Carnia

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