E nella prima crisi aziendale sul tavolo «vincono» gli strumenti della legge Fornero
L’intesa raggiunta a notte fonda ricorre in misura massiccia a un paio di strumenti che costituiscono il corredo genetico della legge Fornero in materia di lavoro. I fondi di solidarietà difensiva e l’isopensione, al di là dei nomi poco evocativi, si sono rilevati utili per trovare un accordo tra Tim e i sindacati, scongiurando soluzioni drastiche come il licenziamento tout court. A ricordarlo sono le parole del vice premier Luigi Di Maio, che in veste di ministro del Lavoro ha sovrainteso alle battute finali della trattativa. «Siamo soddisfatti del fatto che ci sia la disponibilità a individuare una formula per azzerare gli esuberi, in ultima istanza, utilizzare strumenti non traumatici così da evitare di far piombare i lavoratori in situazioni difficili», osserva Di Maio. Con la consapevolezza che gli «strumenti non traumatici» sono d’altra parte quelli messi a punto dall’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, ossia l’economista che ha varato anche la legge di riforma delle pensioni, tratteggiata come un prioritario obiettivo da smantellare dal contratto di governo siglato da Lega e M5S.
Intanto, nelle ultime ore a garantire una via di uscita soft al negoziato tra il principale gruppo di telecomunicazioni italiano e le sigle sindacali è stata la normativa Fornero, com l’introduzione dell’isopensione e della solidarietà difensiva. Nel primo caso si tratta del meccanismo che consente di anticipare l’età pensionabile sino ad un massimo di 4 anni (salgono a 7 anni nel periodo 2018-2020) rispetto alla normativa Fornero a condizione che l’azienda corrisponda, con oneri interamente a suo carico, un assegno ai lavoratori di pari importo alla pensione per tutto il periodo di esodo. In pratica, fino a quando il lavoratore in uscita non avrà maturato i requisiti necessari per il pensionamento.
Nella vicenda dei dipendenti dell’ex gruppo Telecom saranno, dunque, 1.000 i lavoratori che beneficeranno già nel 2018 di questo accompagnamento al periodo di quiescienza vera e proprio. Mentre nel prossimo biennio ammontano a ulteriori 4 mila unità i lavoratori potenzialmente prepensionabili. L’isopensione prevede inoltre che l’azienda versi la relativa copertura contributiva, a garanzia della copertura pensionistica e fino al raggiungimento del diritto all’assegno di quiescenza definitivo.
Nelle pieghe dell’accordo figura anche l’altra gamba su cui poggia l’intesa che ha evitato esiti traumatici. Si tratta del sistema dei fondi di solidarietà. Introdotti dalla legge Fornero nel 2012 con l’obiettivo di sostenere il reddito in caso di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro ai dipendenti. Lo strumento utilizzato in questo caso è la cosidetta solidarietà difensiva, che, applicata a circa 30 mila dipendenti di Tim, prevede la riduzione dell’orario di lavoro per un totale di 26 giornate in un anno e a partire dalla prossima settimana.